Un evento di cronaca o un fatto storico realmente accaduto sono, solitamente, il punto di partenza da cui uno scrittore trae ispirazione per creare delle storie, la fantasia e l’estro creativo portano avanti la trama su cui si sviluppa l’intero romanzo. Un pò come è accaduto con il nuovo libro di Piero Bevilacqua, edito da Castelvecchi: Contagina. Dove tutto ebbe inizio.
Il romanzo, distribuito in libreria il 19/01/24, trae spunto dalla tristemente nota pandemia, per sviluppare una storia su un nuovo virus killer.
Questo virus è ancora più subdolo e silenzioso del covid-19, ma è altrettanto letale, infatti chiunque contrae questo virus viene fulminato all’istante, sul volto del mal capitato un ghigno di disgusto e orrore che ne deforma il volto, segno distintivo che fa comprendere che si tratta di una pandemia.
I primi episodi si verificano in Nord d’Italia, dopo una tempesta d’acqua e di vento, ma ben presto iniziano a comparire i primi morti anche in altre zone d’Italia e nel mondo, creando panico e inquietudine.
Ciò che però farà si che lo sgomento diventi collettivo, sono le dichiarazioni rilasciate durante un’intervista da un insigne scienziato americano. Nell’intervista si dichiara che, a seguito dei vaccini, un virus molto potente, che non da sintomi, minaccia l’esistenza dell’intera umanità.
Qui le doti dello storico Piero Bevilacqua, la sua curiosità e la sua cultura, entrano in gioco con maggiore enfasi creando diversi scenari con cui le persone, sconvolte da questi avvenimenti, reagiscono.
Infatti, nel tentativo disperato di esorcizzare la fine le persone iniziano a suicidarsi o a cadere preda della lussuria.
Insomma gli appassionati di catastrofi, ma anche gli studiosi dell’animo e della psiche umana potranno cimentarsi nella lettura di un romanzo, forse un pò fantasy, ma di attualità che mette in scena la triste commedia del decadimento della condizione umana, mentre la natura intorno inizia a collassare.
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