Il mio viaggio parte dalla curiosità di conoscere i luoghi che hanno visto crescere e maturare la personalità di San Francesco e di Santa Chiara. La vita di San Francesco per un adolescente cresciuto in una famiglia cattolica, e non, rappresenta un faro nella notte, un esempio di bontà a cui attingere nei momenti di sconforto. Una forza a cui aggrapparsi e dire posso farcela anche io a seguire la mia strada.
Ha certamente ragione Alberto Angela quando, nella puntata di Ulisse il piacere della scoperta, parla di lui come un adolescente dei giorni nostri con le stesse debolezze ed incertezze, che ha voluto percorrere la propria strada slegandosi dalla tradizione di famiglia, con il coraggio e la volontà di fondare un ordine religioso nuovo e diverso che fosse il più possibile vicino agli uomini bisognosi. Un umile tra gli umili.
Assisi racchiude, conserva e trasmette ancora questo spirito; qui si respira aria di pace e serenità, non si percepisce sconforto e tristezza come spesso accade nei luoghi di culto (come Lourdes ad esempio), ma si percepisce energia vitale.
Arrivare ad Assisi da Roma non è difficile, basta prendere il treno per Perugia e una volta usciti dalla stazione si può prendere il link autobus che porta verso il centro storico della città. Assisi ha la tipica conformazione delle città medievali umbre arroccate sulla montagna per dominare la valle, i suoi natali risalgono all’epoca degli antichi Romani come testimoniano i numerosi monumenti sopravvissuti al tempo: la facciata del Tempio di Minerva, l’Anfiteatro, le Mura, il Foro.
Il mio percorso di visita è iniziato dalla Basilica dedicata a Santa Chiara dove riposano le sue spoglie, lungo la via si possono ammirare le costruzioni medievali che regalano un’atmosfera fantastica, inoltre offrono anche una bellissima vista, in quanto la maggior parte sono incorniciati da fiori coloratissimi.
Basilica di Santa Chiara Cripta di Santa Chiara
Il centro di Assisi, soprattutto intorno a piazza del Comune, è un tintinnare di stoviglie, bicchieri e posate per i numerosi ristoranti che si affaccendano nel rifocillare i viandanti.

Qui la cucina è quella tipica umbra, ricca di cacciagione e legumi e tuberi locali. Io ho provato la cucina della Trattoria Pallotta, veramente ottima.
Basilica di San Francesco Cripta di San Francesco
Il percorso di visita prosegue verso la Basilica di San Francesco, ciò che contraddistingue tutte le chiese del luogo sono gli affreschi, eccezionali quelli del santuario di San Francesco dove si è protetti da una volta celeste e circondati dalla vita del santo, un tripudio di colori e forme da togliere il fiato. Qui hanno lavorato artisti del calibro di Giotto (autore anche degli affreschi della Cappella della Maddalena) del Cimabue, del Lorenzetti, del Sermei, di Jacopo Torriti e dell’artista anonimo umbro detto il “Maestro di san Francesco”.
L’itinerario continua con il Santuario di Chiesa Nuova, una volta questa era la casa della famiglia di Francesco, trasformata in chiesa nel 1615, qui si può vedere il luogo dove il Santo fu rinchiuso dal padre dopo la ribellione.
Sono anche altri i luoghi di incredibile interesse artistico oltre che culturale da vedere, come la Porziuncola, ovvero la chiesa dove San Francesco ebbe la conversione e decise di passare gli ultimi giorni della sua vita, una chiesa piccolissima e particolarissima, oggi inglobata e protetta dalla più grande chiesa di Santa Maria degli Angeli e che si trova alle spalle della stazione.
La mia visita, causa orari ridotti, si è conclusa qui, ma la vita di San Francesco ha toccato anche altri luoghi che vale la pena visitare, come il Santuario di San Damiano e l’Eremo le Carceri con spettacolare vista sulla valle sottostante.
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