A cinque anni di distanza sono tornata a Valencia, l’occasione era trovare delle amiche che abitano lì e non vedevo da tanto tempo. Per fortuna il tempo e le temperature sono state clementi regalandoci un clima mite e soleggiato.
Qui non vi parlerò di alberghi dove poter alloggiare, ma delle zone e delle strutture da visitare a Valencia.
Situata nella parte sud-orientale della Spagna, Valencia è una delle città più visitate sia per fascino architettonico che culturale, dopo Madrid e Barcellona.
Il periodo ideale per visitare questa città è l’autunno o la primavera, in estate è sconsigliabile a causa delle alte temperature che rendono poco piacevole gli spostamenti in ore diurne.

Se proprio non potete fare a meno di viaggiare durante l’estate, avete la possibilità di rifugiarvi nella vicina spiaggia de la Malvarrosa, frequentata dai giovani del luogo e dove avrete la sensazione di passeggiare lungo le spiagge della California. Qui i ragazzi, il 24 Giugno, sono soliti festeggiare la notte di San Giovanni tutti insieme intorno ad un grande falò. Se andate a visitare la Malvarrosa non dimenticate di visitare la Fabrica de Hielo, un ex fabbrica di ghiaccio trasformata in centro culturale ricco di eventi di diverso genere e dove potete sempre trovare tapas y cervezas.

I più romantici invece possono recarsi presso la vicina località di Albufera, una laguna dedicata alla coltivazione di riso, che offre uno spettacolo naturale unico, chi vuole può fare un giro in barca, altrimenti ci si può sedere a bordo laguna e godersi il tramonto.
Valencia attira l’attenzione non solo dei curiosi, ma anche degli studiosi di architettura; la città infatti è caratterizzata da un miscellaneo di strutture architettoniche, quelle classiche orientali in mattoni che ricordano il colore della sabbia, quelle in stile liberty e gotico, alle più moderne strutture costruite dal discusso architetto Santiago Calatrava per il complesso che va dalla Città delle Arti e della Scienza all’Oceanografico, o quelle di Norman Foster e di David Chipperfield.
Una volta atterrati all’aeroporto di Manises si può agevolmente raggiungere la città con il treno che porta direttamente alla Stazione del Nord, che si trova accanto alla Plaza de Toros dove si svolge la tipica corrida e ad un isolato da piazza dell’Ayuntamiento dove ha sede il palazzo dell’Alcalde (il sindaco della città) e la Posta centrale (Correos).
Piazza dell’Ayuntamento è anche sede della Mascleta, in questa occasione la piazza viene transennata e lungo tutto il suo perimetro viene allestita una lunga fila di fuochi d’artificio che vengono accesi su invito del sindaco, della fallera mayor (la donna designata a capo delle falleras), della fallera infantil (la ragazza designata a capo delle giovani falleras) e la loro corte. Questo evento si ripete ogni giorno alle ore 14 per tutto il mese di marzo. Questo evento è un altro dei motivi per cui è consigliabile visitare questa città durante il periodo primaverile.
Le Fallas sono delle processioni in onore di San Giuseppe che vanno dal 12 al 19 marzo, anche se la preparazione ha inizio a gennaio. Ogni quartiere con i propri costumi tradizionali e i propri colori, si aggrega alla sfilata di carri costruiti per l’occasione con personaggi in carta pesta di varie forme e dimensioni, il programma inoltre prevede numerosi cortei sia a cavallo che a piedi ed è contornata da cori e balli tipici. Alla fine delle Fallas si fa un’enorme pira per bruciare i carri tutti insieme, lo spettacolo è molto suggestivo perché illumina tutta la città a giorno.
Tra Plaza de la Reina e Plaza de la Virgen si trovano molti locali e negozi, molto frequentato dai giovanissimi è il Montaditos, dove si può scegliere una vasta varietà di piccoli panini con cui accompagnare la propria cerveza, nei paraggi si trova anche Lizzarran, locale di tradizione basca dove si può scegliere tra una vasta varietà di tapas, ma bisogna saper scegliere bene se non si vuole pagare un conto molto salato.
Per chi ama cenare con Sangria e Paella, consigliabile quella originale Valenciana

fatta con carne, fagiolini, fave, carciofi, rosmarino e l’immancabile riso, si può gustarla sia da El Rall vicino alla Lonja de la Seda, che da El Cau del Rall nei pressi di Plaza de la Reina. Chi ama i cocktails non può non assaggiare la fresca Aigua de Valencia a base di Cava o champagne, succo d’arancia, vodka e gin, oppure finire il pasto o con la dolce Mistela o con Cazalla.
I più golosi possono fare una sosta al Horchateria e Chocolateria de Santa Catalina, un bar antico e arredato con le tipiche azulejos (le maioliche spagnole). Qui si può scegliere tra i tipici Churros (pasta fritta e zuccherata) accompagnati da una tazza di cioccolato caldo e l’altrettanto tipica Horchata (simile al nostro latte di mandorla) fatto con il chufe, tubero di una pianta tipica della piana valenciana ricca di potassio, fosforo, vitamine E e C, nonché di proteine e grassi vegetali. Questa bevanda, che si serve sia liquida che come granita, viene solitamente accompagnata dai Fartons, dolci morbidi e di forma lunga tipici della città di Valencia.
Il centro di Valencia offre diverse opportunità di visite culturali: la Cattedrale in stile barocco o il campanile del Micalet, bella e suggestiva la Basilica de la Virgen de los Desamparados che possiede un meraviglioso affresco sulla cupola che raffigura l’assunzione di Maria in cielo, mentre nella piazza dell’Almoina dietro la chiesa è possibile vedere le rovine della vecchia città romana con resti monumentali risalenti al 138 a.C. corrispondenti al antico foro e attualmente ricoperti d’acqua.
Il Micalet si trova idealmente in mezzo ad un area delimitata da 2 gruppi di torri storiche che permettevano l’ingresso nella Valencia fortificata. Oggi le mura di delimitazione non esistono più, ma troneggiano ancora le Torres de Serrans, in stile gotico valenzano, il cui nome si deve alla loro posizione, alcuni dicono che prende il nome di Los Serranos, una delle 34 comarche spagnole; altri fanno risalire il nome ad una importante famiglia che abitava in quella zona. Dalla parte opposta si trovano le Torres de Quart, il cui nome si deve al Quart del Poplet nella cui direzione si affacciano, sono situate all’intersezione di due importanti strade: carrer de Quart e carrer de Guillem de Castro.
Molto bella anche la chiesa di Santa Catalina riconoscibile per il suo campanile gotico, questa sorge sulle rovine di una moschea araba e vicina a Plaza Redona dove ogni domenica mattina si svolge il mercato di prodotti della tradizione regionale. Costruito nel Novecento ma vistosamente in stile liberty è il Mercado Central dove ogni giorno si tiene il locale mercato, a pochi metri di distanza si trova la Lonja de la Seda, ovvero l’antica Borsa della seta che fu dichiarato monumento storico artistico Nazionale nel 1931 e patrimonio dell’umanità nel 1996 da parte dell’UNESCO. Dalla fine del XV secolo rappresenta la potenza economica di Valencia e viene tuttora considerato come il più brillante esempio del periodo gotico civile europeo.
Per chi ama la natura è possibile fare tappa presso il Jardi del Turia, esempio di ingegneria idraulica e architettura botanica. Il vecchio fiume di Valencia, il Turia, dopo la violenta inondazione del 1957 venne fatto deviare e al suo posto fu realizzato uno splendido giardino con una zona dedicata ai campi sportivi, un’altra area con giochi per bambini, ed un’altra ancora per potersi godere una semplice passeggiata in mezzo alla macchia mediterranea.

Il Jardi del Turia è attraversato da 5 ponti tra cui il Pont del Mar, ricostruito nel 1951 dopo l’esondazione del fiume che aveva distrutto la precedente struttura in legno. Dovendo essere ricostruito in pietra, l’architetto Francesc Figuerola incaricato del progetto optò per una struttura orientale; all’epoca il ponte era un passaggio obbligato per chi si dirigeva verso il porto, oggi è stato pedonalizzato. Proseguendo verso la direzione del mare si scopre la parte più moderna della città con il complesso de la Ciudad de las Artes y las Ciencias e il vicino Oceanografic, immenso parco acquatico dove è possibile ammirare ogni specie marina e partecipare allo spettacolo dei delfini. Di questo complesso fa anche parte il nuovo teatro dell’opera, il Palau de les Artes Reina Sofia realizzato nel 2005 a testimoniare l’intenzione della città di imporsi anche come grande centro culturale.

Se invece dal Pont del Mar ci si muove verso il centro della città si arriva alla Puerta del Mar, una riproduzione della vecchia Portal del Real che aveva funzione di controllo ed ingresso alla città, nel 1936 è stata aggiunta una croce per ricordare i caduti della guerra civile. La Puerta del Mar ora indica l’inizio della zona commerciale di Valencia ricca di negozi e di locali di tapas o ristoranti di vario genere.
Sempre al 2005 risale l’ampliamento dell’Istituto Valenciano di Arte Moderna (IVAM), primo museo d’arte moderna a essere inaugurato in Spagna nel 1989. Anche il Museo di Belle Arti è stato ampliato per ospitare più agevolmente le sue preziose collezioni, dalla sfavillante arte religiosa del XIII secolo alla rappresentazione della vita locale degli artisti del XIX secolo. Di notevole importanza sono le numerose opere realizzate da artisti locali conservate in entrambi i musei, un fondamentale supporto per meglio conoscere la città.
Arrivati al porto, sede della 32ª e 33ª edizione dell’America’s Cup, si scoprono i magazzini in stile liberty, il bellissimo edificio dell’orologio, esempio di arte contemporanea, e il più moderno Veles e Vents dell’architetto David Chipperfield, si tratta di diecimila metri quadrati di superficie distribuiti su quattro livelli, una composizione di vari piani orizzontali sovrapposti e sfalsati che crea un alternarsi di luci e ombre consentendo una libera e continua vista sul mare.
Abitata da un popolo molto generoso e festoso sarà facile innamorarsi di questa città e essere inglobati nella famosa movida valenciana.
Riguardo a Valencia avevo già scritto un articolo, pubblicato per il quotidiano online per il quale scrivevo all’epoca del primo viaggio, per vedere le differenze potete leggerlo su Futuro-Europa.
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