Questa notte ho sognato che riuscivo a convincere gli elettori della mia circoscrizione a presentarsi ai seggi e chiedere di verbalizzare il nostro non voto causa mancanza di classe politica e partiti in grado di rappresentarci.
Purtroppo era solo un sogno, ma la sensazione è reale sopratutto quando hai riscontro del fatto che ai politici ed ai partiti dell’elettorato non importa proprio nulla!
Basti pensare a tutti gli elettori fuori sede, italiani in Italia, che per ragioni economiche o di studio o lavorative sono impossibilitati a recarsi presso le proprie circoscrizioni per esprimere il loro voto.
Siamo oramai nel 2022 e l’Italia, Malta e Cipro sono rimasti gli unici Paesi Europei legati all’età della pietra, ovvero non prevedono un sistema elettronico per il voto a distanza. Mentre se sei un italiano in paese estero hai la possibilità, se lo vuoi e giustamente, di esprimere il tuo voto anche un mese prima.
Inutile dire che tutto il carosello mediatico costruito durante le campagne elettorali a sostegno di questa o quella parte di elettori è tutto fumo negli occhi. Fatto sta che il 25 settembre 5 milioni di persone, tra i 18 ed i 35 anni, ovvero il 10% dell’elettorato rischiano di non esprimere il loro voto, di non poter esercitare il loro diritto a scegliere perché purtroppo sono considerati cittadini di serie B.
Il tutto accade in un paese in cui il diritto al voto viene sancito dalla Costituzione nell’articolo 48: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.”
Ma allora dove sta la Civiltà in un paese che ignora i propri elettori?
Nel collage fotografico sono presenti le foto di:
La via libera
Io voto fuori sede
Formazione Filo srl Bari
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