Addio a Pippo Baudo

Nato a Militello il 6 giugno del 1936, ci lascia all’età di 89 anni Pippo Baudo, storico presentatore del Festival Sanremo, Novecento, Fantastico ed altri programmi dove la musica ed i loro autori erano al centro della scena.

Per molti Pippo Baudo è stato e resterà il volto della televisione italiana più conosciuto e noto, molti sono i programmi che ha condotto e che lo hanno visto protagonista delle evoluzioni della televisione italiana.

Come ha scritto Fulvio Giuliani, nominare Pippo Baudo è come ripercorre il viale dei ricordi, ricordi che ci vedono tutti seduti davanti alla Tv a vedere il programma canoro nazionale, chi con la famiglia, chi con gli amici, ad ammirare le star italiane ed internazionali in quel mondo fatto di luci e colori.
Per molti è stato uno shock non vederlo più condurre il Festival di Sanremo e doversi abituare a continui cambi di registro e conduzione, ma come diceva lo stesso Pippo “ The show must go on”. E fu proprio con queste parole che si sancì il cambio di passo nel modo di fare televisione e di condurre.

In un mondo che ormai corre frenetico e che non ti permette più il tempo di metabolizzare i cambiamenti, sempre più frequenti e repentini in ogni ambito, perdere una figura come Pippo Baudo significa perdere un’altra parte di quella generazione di professionisti, intelligenti e colti che sapevano entrare nelle case delle persone in punta di piedi, che con coraggio si misuravano con star internazionali e novità senza mai essere arroganti.

Un mostro sacro della Tv, difficile da sostituire, che ha saputo condurre il cambiamento del mondo televisivo con disinvoltura lasciando un’impronta indelebile in ognuno di noi.

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Dare la vita di Michela Murgia

Questo di Michela Murgia è il primo libro con il quale sono riuscita finalmente a conosce l’autrice, le sue battaglie e chi era veramente, senza passare dai filtri televisivi o social. Questo libro, pubblicato postumo, permette di riflettere su argomenti delicati e molto importanti grazie a spunti di pensiero differenti.

Argomenti, come il significato queer e la gestazione per procura, che meritano la giusta attenzione, con la giusta profondità, lontani dai “bla bla bla” superficiali e superficializzanti della politica.

Michela Murgia pone degli interrogativi importanti sulla società che cambia (sempre che si permetta che cambi) e le leggi che dovrebbero essere fatte per regolamentare e normare ciò che sta cambiando per evitare eccessi ed orrori.

Consiglio vivamente la lettura di Dare la vita anche ai più scettici, a coloro che la pensano diversamente da lei, perché gli interrogativi che si pone non riguardano una minoranza ma tutti.

Sono interrogativi da cui traspare una persona molto attenta al prossimo e responsabile, molto più di quanto in questi anni abbia fatto la politica.

Bisogna continuare a parlare di questi argomenti finché non si giungerà a delle leggi che le regolamenteranno riconoscendone l’esistenza.

Edizione: Rizzoli

Testo: Dare la vita

Autore: Michela Murgia

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