Un passo alla volta- Fabi Gazze Silvestri

Lo scorso 5 giugno si è tenuta, presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone in Cavea (Roma), la proiezione del docu-film Un passo alla volta di Fabi, Gazzè e Silvestri.

Il documentario, inserito nel calendario nell’ambito del Roma Summer Fest, ripercorre la preparazione del concerto che si è tenuto lo scorso 6 luglio 2024 presso il Circo Massimo di Roma, che rappresenta un’evoluzione del Padrone della Festa, l’altro conscerto del trio che si era svolto nel 2014 all’ippodromo Capannelle di Roma.

Il documentario apre una finestra sulla vita di questi artisti, che ci invita a conoscere la genesi della loro collaborazione, quale il persorso che affrontano per creare musica e per regalare al pubblico le loro emozioni più autentiche, attraverso le melodie ed i testi che scrivono.

Ma non si tratta solo di mera sponsorizzazione, ma di un racconto a più voci di quelle che sono le loro responsabilità artistiche e di quanto incidono nella vita privata.

Ne emerge un diario emozionale che mette a nudo i cantautori, che con lo stesso fervore del concerto abbracciano il pubblico in uno scambio energetico unico, come uniche sono queste reunion che loro realizzano.

Alla fine della proiezione gli artisti, accompagnati dal regista Francesco Cordio e supportati dalle domande di Giorgia Cardinaletti, sono intervenuti per dare ulteriori dettagli sul docu-film. Hanno spiegato che sia il Padrone della Festa che Un passo alla Volta sono nati dalla loro necessità di fermarsi e fare il punto della situazione sul loro percorso artistico e personale, ritenedo opportuno di doverlo fare insieme sopratutto per la natura della loro amicizia storica, ma anche perchè le loro carriere sono nate negli anni Novanta presso il Locale (Vicolo del fico 3), locale di Roma dove solitamente si esibivano gli artisti, non solo musicisti ma anche attori.

Risulta molto difficile descrivere a parole cosa trasmettono questi tre ragazzi, dai carateri così diversi ma complementari, quando creano insieme, non si tratta solo di atmosfera ma vera e propria magia, che danza e si mescola con il pubblico. Un evento veramente unico che emoziona sempre di più, forse proprio per questa unicità.

In molti hanno chiesto di proporre altri concerti insieme, ma la loro risposta è stata categorica: “non è possibile, non ci pensate”. Hanno spiegato che adesso è il momento di lavorare ai loro progetti artisitci individuali partendo da ciò che in questo periodo hanno apprreso l’uno dall’altro.

Si è detto molto anche sulla necessità di fare musica per il gusto di farla, per divertirsi e per passione, non per rincorrere i numeri a cui ci hanno abituato i socialnetwork. Ritrovare quel giusto tempo da dedicare ad un’arte che si ama e che ci fa stare bene, ciò vale per tutto non solo per la musica.

Perciò se vi siete persi i loro concerti non perdevi la visione di Un passo alla volta e continuate a seguire le loro carriere.

Proiezione Un passo alla volta Auditorium Roma
Dibattito di Un passo alla volta Auditorium Roma

Credits di Un passo alla volta:

Regia Francesco Cordio
Scritto da Francesco Cordio, Giogiò Franchini
Collaborazione alla regia Riccardo Sinibaldi
Fonico di presa diretta Alessandro Boscolo
Montaggio del suono Gianfranco Marongiu
Fonico di mix Riccardo Gruppuso
Supervisore musicale Giovanni Guardi, Valerio Mirabella
Fotografia Leone Orfeo
Montaggio Giogiò Franchini
Con la collaborazione di Riccardo Giannetti
Produttori esecutivi Eleonora Savi, Ivan Fiorini

con Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè

Prodotto da: Domenico Procacci, Laura Paolucci, Francesco Barbaro

Una produzione: Fandango In associazione con OTR Live In collaborazione con Rai Documentari

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Luci e Ombre del Domani: Tema della Fiera Gutenberg 2025

Anche quest’anno c’è grande attesa per i titoli ed i personaggi in calendario del Progetto Guntenberg Calabria – Fiera del libro, della multimedialità e della musica, ormai giunto alla Ventiduesima edizione, che si terrà dal 19 al 23 maggio.

Lo scorso 14.05.25 si è tenuta la conferenza stampa ufficiale presso la Biblioteca De Nobili di Villa Margherita a Catanzaro. A fare gli onori di casa l’instancabile presidente ed ideatore della kermess, Armando Vitale, affiancato dalla dirigente scolastica Rosetta Falbo (Istituto IC Corrado Alvaro Petronà – Cz, coordinamento Gutenberg Ragazzi), dalla dirigente scolastica Stefania Cinzia Scozzafava (Convitto Nazionale P. Galluppi Catanzaro- Scuola capofila) e da Donatella Monteverdi assessore alla Cultura e Pari Opportunità del Comune di Catanzaro.

Il tema presentato quest’anno, Luci e Ombre del Domani, pone al centro due grandi temi che ci spingono ad interrogarci sulle sfide future. Da un lato l’innovazione tecnologica, sempre più veloce e permeante, dall’altra la nascita di nuovi equilibri politici spostati sempre più verso oriente, si pensi a quelle guerre che più di altre ci preoccupano: Russo/Ucraina e Israelo/Palestinese.

Altro tema caldo è l’evoluzione tecnologia e scientifica, come l’Intelligenza Artificiale, che ci spingono a riflettere sul valore di un nuovo Umanesimo possibile e del suo divenire,come auspicato dal nuovo pontefice Leone XIV.

Sono tematiche sulle quali occorre soffermarsi per comprendere quali saranno le inplicazioni sul futuro della società, nel contempo ci si interroga sul nostro bisogno di pace riscoprendo valori di condivisione ed uguaglianza, cancellati da una visione egocentrica e materialista. Sempre nel segno del bene comune correggere le mire utilitaristiche legate al profitto dell’Intelligenza Artificiale che oggi viene in gran parte utilizzata a vantaggio di pochi e non come strumento di crescita per tutti.

Questa nuova edizione darà spazio anche alla voce di Giulia Cecchettin attraverso il ricordo del padre Gino Cecchettin, con la presentazione del libro: Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia, occasione per sensibilizzare la platea sul tema del femminicidio, tristemente presente nelle notizie di cronaca.

A far luce su queste ombre interviene appunto il Gutenberg come occasione di approfondimento e scambio di opinioni con esperti, che combina argomenti seri ed incontri su temi più leggeri, in un contesto dove si respira spensieratezza e condivisione tra giovani studenti.

Dopo il successo dello scorso anno, si conferma la sezione EventiOFF che, grazie ad alcuni imprenditori di Catanzaro, porta gli eventi della Fiera all’interno di strutture esterne ai circuiti scolastici rintracciabili nel programma del Gutenberg.

Un lavoro, quello degli organizzatori, che dura tutto l’anno, non solo per arricchire le proposte del salotto culturale della città di Catanzaro, ma per cercare di giungere all’inizio di questo evento con la consapevolezza di poter dare un valido contributo per la crescita individuale e collettiva di giovani ed adulti.

Un concentrato di collaborazioni che si dedicano nell’individuare risorse e fondi utili alla sopravvivenza di quello che ormai è diventato il fiore all’occhiello della città di Catanzaro e della Regione.

Perchè, ricordiamolo, questa fiera coinvolege tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio e non disdegna collaborazioni con altre regioni disposte a donare il loro contributo per portare avanti il progetto, come accaduto nell’edizione del 2023 con l’intervento della delegazione dell’associazione I ragazzi di via d’Amelio (vedi articolo qui)

Nonostante tutti gli sforzi, quest’anno manca il liceo Scientifico Siciliani, sembrerebbe a causa di disguidi organizzativi, auspicando di poter riallacciare la collaborazione.

Tante difficoltà sarebbero facilmente superabili se la politica locale ufficializzasse il proprio sostegno al Progetto Guntenberg Calabria, richiesta che purtroppo viene sempre elusa dall’alternanza della politica locale.

Locandina realizzata su progetto grafico di Anna Leporati Serrao, Associazione Gutenberg Calabria

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Addio a Franco Ferrarotti padre della Sociologia italiana

Nato a Palazzolo Vercellese il 7 aprile del 1926, Franco Ferrarotti ha avuto un’infanzia difficile a causa della salute cagionevole, ma fu un grande appassionato di libri ed ebbe modo così di dedicarsi alla lettura, non ha mai smesso di coltivare la sua passione fino a diventare professore di Sociologia ed è stato il primo ad introdurla in Italia.

Ha lavorato con Adriano Olivetti (dal 1948 al 1960), elaborando per suo conto il progetto politico e sociale di Comunità e, negli anni, ne ha ricortato la visione e gli ideali. Fu deputato indipendente nel Parlamento durante la terza legislatura (1959-63), in rappresentanza del Movimento di Comunità fondato da Olivetti, di cui prese il posto dopo le sue dimissioni dalla Camera. Su questa importante collaborazione ha pubblicato Un imprenditore di idee. Una testimonianza su Adriano Olivetti(Edizioni di Comunità, 2001) mentre dall’esperienza parlamentare nacque Nelle fumose stanze. La stagione politica di un ‘cane sciolto’(Guerini Studio, 2006).

Intrapresa la carriera accademica ha vissuto le rivolte studentesche del ‘68.

Ha frequentato numerosi intellettuali, di cui ci ha lasciato ricordi appassionati, è stato fine osservatore delle evoluzioni culturali e sociali, sopratutto italiane. Per tutti coloro che hanno letto i suoi libri, hanno seguito le sue lezioni o visto le sue interviste è considerato il padre della Sociologia italiana.

Ferrarotti ha insegnato in numerose università straniere, specialmente nordamericane (Chicago, Boston, New York, Toronto, Mosca, Varsavia, Colonia, Tokyo e Gerusalemme) e fino al 2002 è stato professore di sociologia all’università La Sapienza di Roma.

Fondò, con altri colleghi, il Consiglio dei Comuni d’Europa a Ginevra nel 1949; fu direttore dei progetti di ricerca sociologica presso l’Oece (ora OCSE) a Parigi nel 1958-59.  

Nominato direttore di studi alla Maison des Sciences de  l’Homme di Parigi nel 1978, è stato insignito del Premio per la  carriera dall’Accademia nazionale dei Lincei nel 2001 e del titolo di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica dall’allora  presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2005.

Era Membro della New York  Academy of Sciences e presidente onorario dell’Associazione Nazionale  Sociologi. Generazioni di studenti ricordano le appassionanti lezioni di Ferrarotti all’università romana. Provocatori i suoi interventi sui diversi temi politici e sociali del paese dagli anni ‘60 fin quasi ad oggi.

L’attività di ricerca e di studio di Ferrarotti è contenuta in una mole enorme di scritti che ha continuato a pubblicare fin oltre i 90 anni.

Fra le sue opere, Sindacati e potere (1954); La protesta operaia (1955); La sociologia come partecipazione (1961); Max Weber e il destino della ragione (1965); Trattato di sociologia (1968); Roma da capitale a periferia (1970); La sociologia del potere (1972); Vite di baraccati (1974); Studenti, scuola, sistema (1976); Giovani e droga (1977); Storia e storie di vita (1981); Il Ricordo e la temporalità (1987); Fondatore, con Nicola Abbagnano, dei Quaderni di sociologia, ha diretto anche la rivista La critica sociologica.

Tra il 2019 e il 2020 l’editore Marietti ha pubblicato l’Opera omnia di Ferrarotti composta da sei volumi per un totale di cinquemila pagine.

Il suo sguardo sulla gente e sulla società non si è mai spento, come testimoniano le sue riflessioni sulla nostra società dove “non tutto è numericamente misurabile. Ed è difficile, probabilmente impossibile, calcolare il dolore, l’amicizia, il silenzio, l’inquietante solitudine di certe sere, la dignità. Siamo sempre più connessi, ma anche sempre più isolati,  disorientati, impotenti, incapaci di distinguere tra reale e virtuale, privati dei corpi, delle smorfie, delle occhiate in una socialità  fredda, simulata, finta“.

Purtroppo se ne va con un po’ di amarezza, almeno questo emerge dal suo pensiero sulla sociologia che risulta “vittima del suo successo. Si è proposta come facile rimedio per studiosi sfortunati in altri campi. Nei casi migliori è divenuta giornalismo investigativo. In ogni caso, tende a perdere la visione d’insieme del sociale e la capacità di interconnettere in modo creativo i suoi vari aspetti”.

Ferrarotti spiega che “i sociologi odierni, probabilmente sotto la pressione del  mercato, hanno perso l’ancoraggio con le basi filosofiche da cui è nata la loro disciplina, non hanno tempo per riflettere sui loro testi classici, non sembrano avere interesse per costruire una tradizione sociologica in senso proprio. Per queste ragioni è plausibile che sfugga un aspetto essenziale: nella natura ibrida della sociologia non risiede il limite, ma il primato di questa disciplina, la cui ottica è in grado di ‘afferrare’ il reciproco condizionamento dei vari aspetti del sociale“.

Il 22 novembre uscirà il suo testamento spirituale: “Lettera ad un giovane sociologo”.

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Parthenope. Il novo racconto di Paolo Sorrentino

In un contesto in cui ormai molto è stato detto su questo nuovo film di Paolo Sorrentino, riesce difficile parlarne offrendo uno sguardo diverso.

Parthenope ci offre un nuovo, intenso ed appasionato racconto sulla storia di Napoli, meravigliosa, controversa, buia e luminosa al tempo stesso.

In questo film c’è tutta Napoli, un leitmotiv che accompagna la protagonista svelando pian piano la sua straziante bellezza.

Questo è il racconto della vita di una donna, nata negli anni Cinquanta, con parto in acqua come la dea da cui prende il nome, Parthenope, e come lei caratterizzata da una bellezza prorompente ed abbagliante.

Una bellezza potente di cui si rende presto consapevole grazie allo sguardo disinteressato di uno scrittore inglese (Gary Oldaman). Una ragazza viva e intelligente, che dovrà fare i conti con l’abisso e la superficialità di chi la guarda senza vederla.

Sin dalla nascita la storia di questa ragazza, interpretata da Celeste Dalla Porta, si intreccia con il racconto di Napoli, di cui ci vengono svelati miti e leggende, bellezze ed orrori, con un sguardo di chi ha fame di conoscenza e curiosità di vedere le cose per ciò che sono, senza etichette o stereotipizzazioni. Uno sguardo privo di buonismo o severi pregiudizi.

Non è un caso che la protagonista percorra la carriera di antropologa.

Il racconto di Paolo Sorrentino pone in parralello due universi, quello a lui noto e caro, relativo al raccono di una città antica come Napoli, le cui radici affondano in un passato lontano, fatto del mito della dea Parthenope, del miracolo del sangue di San Gennaro, dell’oro del Santo, della fede calcistica, dei bassi e dei riti camorristici. Radici che vengono conservate e tramandate. C’è la Napoli festosa, allegra, abbagliante e poi c’è la Napoli cupa, disarmante, svilente.

Altro universo è quello femminile, a cui il regista si accosta con pudore, lasciandosi condurre dallo sguardo della giovane protagonista verso la potenza della seduzione femminile, l’illusione di avere un tempo illimitato per assaporare la vita.

C’è un universo femminile che cerca di realizzare i propri sogni con determinazione, ache se questo costa caro e porta numerose rinunce, come accade per le due attrici che incontra la protagonista durante il suo percorso Flora Malva (Isabella Ferrari) e Greta Cool (Luisa Ranieri).

La fotografia e le musiche scelte sono un ancoraggio ai pensieri ed alle emozioni della giovane protagonista, che arrivano chiari ed intensi anche quando lei stessa dissimula con la mimica facciale.

Un aiuto in più per lo spettatore che, diversamente dai compagni di viaggio della ragazza, sa sempre cosa pensa. Quel “a cosa pensi” è una richiesta che si sentirà ripetere spesso nella vita, in ogni incontro, finche alla maturità sarà lei stessa ad esprimere il suo pensiero, senza più filtri e senza più il peso delle aspettative altrui addosso.

In tutta la vita l’unico con cui non ha dovuto filtrare i suoi pensieri è stato il suo professore di Antropologia, Devoto Marotta (Silvio Orlando), che ha saputo vederla ed accompagnare nella sua evoluzione, senza intromissioni ma garantendo una presenza stabile e solida sulla quale contare, con la quale relazionarsi senza l’ombra del giudizio.

Sarà sempre il suo professore a farle il regalo più grande, quello di riconciliarla con se stessa, facendola entrare nel proprio spazio familiare e presentandole il figlio (di cui durante i vari incontri si sa solo che è molto malato), riesce a mostrarle ciò che lei non riusciva più a vedere di se stessa e della propria vita la meraviglia di riscoprire la bellezza oltre la mostrusità.

Ph: Gazzetta dello sport e Sky TG24

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Il vuoto. Che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita

Se c’è una cosa positiva dell’entrata in scena dello streaming e della pay per view, è quella che finalmente si dà spazio ad autori e registi emergenti, che riescono a regalarti emozioni inaspettate e film non commerciali degni della settima arte. Questo è il caso de Il Vuoto di Giovanni Carpanzano.

Il film mette a confronto due vissuti e due generazioni diverse, da cui emerge un modo differente di attraversare il complesso universo dell’amore. C’è chi vuole viverlo con onestà e rispetto e c’è invece chi proprio non riesce ad essere autentico fino infondo.

La storia si apre con le aspirazioni di Giorgio (Gianluca Galati), che vuole inseguire il sogno di diventare attore, durante il suo percorso di formazione incontra Marco (Kevin Di Sole), aspirante cantante che vuole imparare a calcare la scena durante i concerti. Tra i due scocca una scintilla che porterà i protagonisti a fare i conti con la loro parte più intima e vera.

L’evoluzione della storia è accompagnata da immagini oniriche ed una fotografia accurata, che rimandano lo spettatore a percepire lo stato d’animo dei protagonisti, la fase iniziale dell’amore in cui tutto è perfetto e sembra di essere in sintonia con l’universo e poi la discesa sul piano terreno dove si fanno i conti con la realtà che sfida la resistenza dell’amore facendo cadere le maschere.

Il film si chiude con l’evoluzione e la crescita di Giorgio che riesce finalmente a realizzare se stesso, seguendo il suo personale filo rosso; immagine che troviamo nelle prime scene del film e che rimanda alla cultura giapponese secondo la quale ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che porterà verso la persona a cui siamo destinati.

Il Vuoto rimanda allo stile Felliniano per quanto riguarda il modo di raccontare personale ed autobiografico, ma si trova traccia anche dello stile di Pasolini con l’utilizzo del bianco assoluto e del nero che danno la possibilità allo spettatore di rimanere agganciato alla scena senza altre alterazioni visive. Infine c’e un’atmosfera onirica, in certe scene, surreale che rimanda allo stile di David Lynch.

Un film complesso, che affronta argomenti delicati, a tratti tristi, ma riesce comunque a regalare una sensazione di armonia.

Offre uno sguardo alternativo al mondo del cinema contemporaneo, in un epoca dove si punta sempre più al sensazionalismo ed al prodotto commerciale, Il Vuoto rappresenta quello che un tempo veniva definito film d’autore.

Regia di Giovanni Carpanzano, nel cast: Gianluca Galati, Kevin Di Sole, Paola Lavini, Valentina Persia. Distribuito da Indaco Film

Per tutte le novità sul film e sul cast seguire il profilo instagram Il Vuoto

Il Vuoto. Scena del film

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Addio al premio Oscar Donald Sutherland

Un altro grande attore lascia la terra, dopo un lunga e produttiva carriera che è spaziata tra film di grande successo a serie televisive.

Aveva 88 anni ed una vita piena e felice come testimoniano le parole del figlio Kiefer sui social:
“Con il cuore pesante, vi dico che mio padre, Donald Sutherland, è morto. Personalmente lo ritengo uno degli attori più importanti della storia del cinema. Mai scoraggiato da un ruolo, buono, cattivo o brutto. Amava ciò che faceva e faceva ciò che amava, e non si può mai chiedere di più. Una vita ben vissuta”.

A poco più di ventanni già studiava recitazione alla London scademy of music & dramatic art in Inghilterra. Negli anni Settanta si cimentò nei sui primi ruoli da attore, riuscendo a mostrare fin da subito una straordinaria capacità di passare da ruoli comici a quelli di antieroi e personaggi più seri, persino malvagi.

Uno dei ruoli di gioventù fu quello del professore libertino nella celebre commedia Animal House (1978) e il padre del dramma diretto da Robert Redford Gente comune (1980), fu anche il signor Bennet in Orgoglio e Pregiudizio (2005), tra i ruoli più recenti fu il capostipite della ricca e losca famiglia di Dirty Sexy Money (2005 e 2007)

Tra i premi ricevuti da Sutherland si ricordano un Emmy per il suo ruolo in Cittadino X (1995) e per Path to War – L’altro Vietnam, per cui ottenne anche un Golden Globe (2002).

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Gutenberg tra festeggiamenti per Taurianova Capitale Italiana del libro 2024 ed altri incontri

Da qualche anno la Calabria sta lavorando molto per promuovere la cultura, soprattuto nei programmi di sensibilizzazione alla lettura da parte dei giovanissimi, tante sono le realtà locali e le scuole che si attivano in tal senso con eventi e fiere. Tra queste realtà virtuose c’è anche Taurianova, città della provincia di Reggio Calabria, che con delibera del Consiglio dei Ministri del 30 marzo scorso ha ricevuto il titolo di Capitale italiana del Libro 2024.

Taurianova capitale italiana del libro 2024

Data l’importanza del riconoscimento il Gutenberg ha voluto celebrare l’evento organizzando, il 20 maggio scorso, un’incontro nell’ambito degli EventiOff, presso l’exSTAC di piazza Matteotti di Catanzaro.

L’incontro è stato occasione non solo per presentare le attività di Taurianova, ma anche per creare un circuito virtuoso in grado di crescere nel tempo, al quale hanno partecipato l’assessore Donatella Monteverdi, l’ideatore del progetto Gutemberg Armando Vitale, il direttore del Ministero Beni Culturali Pierfranco Bruni, l’assessore alla cultura del comune di Taurianova Maria Fedele e il giornalista Domenico Izzo.

Questo riconoscimento rappresenta per la Calabria una vetrina d’eccellenza verso l’esterno, ma anche un motore per attivare quegli ingrannaggi che muovono il mondo del lavoro, non soltando dell’editoria ma anche del turismo culturale.

Un’occasione di riscatto, così come affermato dall’assessore Maria Fedele, che dà la possibilità di estendere le iniziative anche a livello nazionale.

In questo periodo Catanzaro è diventata la culla della cultura e grazie al Gutenberg si popola di incontri, presentazioni di libri ed esibizioni, per questo anno anche al di fuori dagli abituali luoghi deputati a questi incontri, come l’appuntamento di Taurianova, ma anche per un’altro curioso incontro che si è svolto sempre lo scorso 20 maggio, Il Sommo Aperitivo con il poeta Dante presso il Foyer Lounge Bar dove Riccardo Starnotti, esperto e divulgatore di Dante, nonchè guida turistica dantesca, si è intrattenuto con i partecipanti vestito da sommo vate per dialogare sul suo libro “I diari di Dante “. Questo libro rappresenta una sorta di mappa che accompagna il lettore alla scoperta dei luoghi della Toscana che hanno ospitato il sommo poeta nei primi anni dell’esilio.

Giorno 21 maggio presso la Biblioteca de Nobili, lo stesso autore è stato protagonista di un altro incontro all’interno della rassegna Gutenberg insieme a Simone Terreni che ha presentato il suo libro, ”A superar lo Inferno”, catturando l’attenzione dei giovani attraverso la descrizione di 50 menti straordinarie, analizzate attraverso cinque punti per ognuna di esse, numero emblematico perchè fa riferimento alle cinque dita di una mano, il primo calcolatore utilizzato dall’uomo.

Un’altro interessante evento si è tenuto nel pomeriggio di giorno 21 presso l’exSTAC, dove Dario Muratore, scrittore, autore e produttore teatrale ha presentato il suo “Tripolis” che descrive momenti di vita di una donna dagli anni venti agli anni settanta, prevalentemente ispirati a racconti di vita quotidiana amorevolmente “rubati” dalle storie della nonna con cui l’autore ha vissuto. L’incontro è stato presentato dall’attrice Daniela Vitale, durante l’evento alcuni di questi brani sono stati interpretati dallo stesso autore.

In questi giorni per le strade di Catanzaro si aggirano anche alcuni ragazzi del Liceo Classico incaricati di raccogliere le impressioni dei partecipanti al Gutenberg, saggiare gli animi dei cittadini di fronte a questa nuova edizione della Fiera che ha coinvolto anche alcuni locali della città di Catanzaro, che hanno inserito delle variazioni a tema legate al Progetto Gutenberg.

Ricordiamo inoltre le realtà che hanno permesso la realizzazione della Fiera Gutenberg:

  • Associazione Gutenberg Calabria soggetto promotore
  • Ideatore e Direttore Artistico Armando Vitale Presidente Associazione Gutenberg Calabria e Fondazione IMES Catanzaro
  • Scuola Capofila Liceo Classico Galluppi Catanzaro Rosetta Falbo – Preside
  • Coordinamento Orgenizzativo Segreteria e Comunicazione: Cristina Brancaccio, Silvia Pellegrino, Noemi Chiarella, Rita Scarfone
  • Addetto ufficio stampa: Domenico Iozzo
  • Hanno partecipato alla rassegna di questo anno:
    Accademia di Belle Arti di Catanzaro
    Acli Catanzaro Nuova Scena
    Associazione DiverCity
    Associazione Teatro Incanto
    Circolo Palomar
    Circolo Placanica
    Imprimis
    Libreria Giunti
    Libreria Mondadori
    Libreria Punto e a Capo
    Libreria Ubik
    Progetto Bibliovento
    UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Catanzaro

Ricordate di condividere con l’hashtag #gutenberg2024

Programma Gutenberg 21

EventiOFF

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Inaugurazione Gutenberg 21, tra passato e futuro

Oggi è stata inaugurata la prima giornata del Progetto Gutenberg Calabria 2024, Fiera del libro, della multimedialità e della musica, presso l’Auditorium Mario Casalinuovo.

A presentare questa nuova edizione la direttrice scolastica del Liceo Classico Rosetta Falbo, una presentazione che diventa anche occasione speciale per congedarsi dagli alunni dell’ultimo anno che lascieranno questo istituto per proseguire i loro studi universitari.

Questa inaugurazione, però, è stata preceduta venerdì 3 Maggio da un incontro con un testimone dell’eccellenza del panorama culturale italiano, il filosofo Massimo Cacciari che ha parlato del suo libro “Metafisica concreta”.

Durante la presentazione, Rosetta Falbo ha voluto suggellare il passaggio di consegne tra capofila del progetto, il testimone passa dal Liceo Classico Galluppi al Convitto Nazionale Galluppi. Un passaggio, questo, che lascia intravedere un futuro pieno di sorprese e nuovi proggetti, ma ricco di emozione che si percepiva dalla voce a tratti commossa della professoressa Falbo.

Un cambiamento, che forse fa intuire la volontà di approfondire e curare il lavoro con le giovani generazioni, per stimolare ed infondere consapevolezza del proprio apporto culturale all’interno della nostra carente società. Tempi bui, dove la Paura per un futuro incerto, quale la pandemia che ha minato il sistema sanitario e il mondo del lavoro e le attuali guerre sempre più vicine ai nostri confini, che sconvolgono e rendono le nostre vite insicure.

L’inaugurazione è poi proseguita con una rappresentazione, “Morte della Pizia”, tratta dall’opera di Friedrich Dürrenmatt, seguita poi dagli interventi di due ragazzi in rappresentanza dei licei della Calabria che hanno voluto ringraziare il Progetto Gutenberg per tutte le opportunità che rappresenta per i giovani sia dal punto di vista culturale che umano.

Ha presenziato anche il Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, che ha rivolto ai giovani l’augurio di catturare il più possibile i doni che il Guntemberg lascia, sia quelli immateriali ed intangibili che quelli pratici e visibili.

Energico anche l’intervento del Presidente dell’Associazione Gutenberg, Armando Vitale, che con forza ha cercato di portare la Speranza verso un futuro migliore possibile, chiedendo di volgere lo sguardo con positività e coraggio verso un avvenire diverso, sia per il Gutemberg che per la società, senza ovviamente dimenticare quali sono le Paure che oggi tendono a tenerci bloccati in un clima di odio e di egoismo, ma se affrontate con pensiero critico, grazie alla lettura, si possono rompere queste catene e affrontare con coraggio e speranza un viaggio di cambiamento con rinnovato spirito positivo.

Sullo stesso tono l’augurio di Donatella Monteverdi, Assessore per la Cultura e Pari Opportunità del Comune di Catanzaro, che stimola i giovani ad avere passioni ed a manifestare le proprie idee seguendo sempre la strada che collega testa e cuore.

Sono intervenuti anche Giovanni Pensabene, presidente Fondazione Carical, e Pierfranco Bruni, presidente commissione Capitale italiana del libro 2024 del Ministero della Cultura.

Nel corso della cerimonia inaugurale si è tenuto anche un omaggio a Nuccio Ordine a cura di Ines Arcuri, docente del Liceo Galluppi.

I libri ci possono salvare e possono essere la spinta necessaria per cambiare le nostre prospettive, il passato ci offre tanti esempi: Franco Ferrarotti (padre della Sociologia in Italia) che grazie allo studio e alla lettura ha potuto cambiare la sua condizione e il suo destino arrivando dove è oggi; senza andare troppo lontani possiamo fare rifermento anche al nostro conterraneo Piero Bevilacqua, quest’anno presente al Gutenberg con “Contagina. Dove tutto ebbe inizio”, diventato uno dei più illustri professori di Storia e scrittotore della nostra contemporaneità.

Il Gutemberg 21 sarà caratterizzato anche dall’estenzione degli incontri presso alcune strutture esterne ai circuiti scolastici messe a disposizione da alcuni imprenditori di Catanzaro, rintracciabili dentro il programma pubblicato sul sito del Progetto Gutenberg sotto la sezione EventiOFF (sotto potete trovare i vari link di riferimento)

Video dell’inaugurazione del Gutenberg 21 dall’Auditorium Mario Casalinuovo

Programma Gutenberg 21

EventiOFF

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Progetto Gutenberg 21- Paure e Speranze

Grande attesa e fermento per l’apertura ufficiale della nuova edizione del Progetto Gutenberg Calabria, la fiera del libro e della multimedialità e della musica, giunta alla Ventunesima edizione.

Dal 20 al 25 maggio il capoluogo Calabrese ed il territorio regionale si animeranno di studenti, saranno circa 170 mila quelli coinvolti per questa nuova kermesse organizzata dall’Associazione Gutenberg e dal Liceo Classico Galluppi come scuola capofila, sotto la direzione artistica del ex preside Armando Vitale.

Anche quest’anno il Gutenberg ha ricevuto il sostegno del Comune di Catanzaro e dell’Assessorato alla Cultura, che lo ha inserito tra i partecipanti alla campagna del “Maggio dei libri”. “Gutenberg si sposa al meglio – commenta l’assessore Monteverdi- con il Maggio dei Libri ed è per questo che l’amministrazione ha voluto condividere la mission di portare la lettura in contesti non tradizionali, intercettando un pubblico eterogeneo, e contaminando diversi contenitori e luoghi della città. Un’iniziativa strategica che continueremo a sostenere e rafforzare, investendo nel Pil che la cultura è in grado di generare anche nell’ottica di una Grande Catanzaro in grado di abbracciare i territori vicini”.

Il tema che verrà affrontato quest’anno, Paure e Speranze, attraverso lo scambio di conoscenze tra studenti ed autori nazionali cerca di analizzare in modo critico gli ultimi eventi che hanno scosso la società, dalla pandemia del 2020 alle recenti guerre (quella Russo-Ucraina prima e quella Israeliano-Palestinese dopo) cercando di capire quale potrà essere lo scenario futuro.

Come sempre ci si muoverà in un contesto interdisciplinare (letteratura, storia, filosofia, fisica, scienze) che aiuteranno i giovani, ed anche i non più giovani a comprendere meglio il nostro presente, senza lasciarsi bloccare dalle Paure e puntando un faro di Speranze per realizzare un futuro migliore, grazie alla conoscenza del passato e le risorse tecnologie che la nostra Civiltà ci mette a disposizione, come la più recente Itelligenza Artificiale.

Questo tema lascia spazio a numerose riflessioni e quesiti che ci si pone sia come osservatori degli eventi che sconvolgono la società, sia come attori che cercano di muoversi nella giusta direzione, la risposta la si può trovare nella lettura perchè, come ha specificato il presidente Mattarella in occasione dell’apertura del Salone del libro di Torino, “Leggere è una risorsa per la società. Leggere rende liberi. Lo scambio di conoscenza e cultura crea ponti. I libri aprono alla comprensione reciproca e al dialogo.”

Questa edizione del Gutenberg vedrà ancora una volta la suddivisione degli incontri in due macro aree, Fiera Gutemberg dedicata agli adulti e Gutenberg ragazzi dedicata ai giovanissimi, ma come ogni anno la fiera cercherà di coivolgere gli studenti e la cittadinanza con interventi programmati durante tutto il corso dell’anno, perchè la cultura è vita e non può essere circostritta alla sola settimana della manifestazione ma deve proseguire il suo viaggio arrichendo il pubblico con nuovi spunti e nuove proposte letterarie.

Il programma ufficiale e gli ospiti di questa ventunesima edizione saranno svelati domani 15/05/24 durante la conferenza stampa, che si terrà a partire dalle ore 11:30 presso la Biblioteca comunale De Nobili, alla presenza del sindaco Nicola Fiorita, l’assessore alla Cultura Donatella Monteverdi, Armando Vitale direttore artistico e presidente dell’Associazione Gutenberg Calabria e Rosetta Falbo dirigente scolastica del Liceo Classico Galluppi.

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Racconti disumani, un riadattamento di Alessando Gassmann per Giorgio Pasotti

Roma- Dal 30 al 4 febbraio è andato in scena presso il teatro Quirino Vittorio Gassmann di Roma “Racconti disumani” di Alessandro Gassmann.

Si tratta di due storie di Franz Kafka, “Una relazione accademica” e “ La tana”, riadattate da Alessandro Gassmann per il teatro, sotto la sua regia si è esibito Giorgio Pasotti.

L’intero spettacolo non è durato più di due ore, ma ha concesso al pubblico di assistere ad una vera e propria Opera.

Giorgio Pasotti ha dato prova di grande bravura, sulla scena era l’unico protagonista accompagnato solo dalla scenografia.

Nel primo racconto, “Una relazione Accademica” ha usato tutto se stesso nel dare corpo e voce al personaggio, accompagnandoci nel mondo immaginato da Kafka, vestendo i panni di uno scimpanzé che viene trasformato in essere umano. A fare da sfondo una scenografia giocata tutta sulla presenza ed assenza di luce ed effetti sonori, che hanno contribuito a dare maggiore enfasi al racconto.

Nel secondo racconto, “La tana”, Pasotti interpreta un uomo terrorizzato dalla paura del nemico che si trasforma in roditore mentre scava una tana sempre più grande e confortevole per evitare di doversi scontrare con il mondo esterno.

La scelta di Gassmann è ricaduta su questi due racconti perché rappresentano bene due aspetti che ricorrono costantemente nella natura umana, sopratutto in periodi bui, e che tendono ad allontanare l’essere umano dalla sua umanità. In più come ha affermato lo stesso Gassmann questi racconti aiutano ad andare in profondità dell’animo umano ed a comprendere meglio noi stessi e chi sta in torno a noi.

Lo spettacolo si è concluso con una grande e meritata standing ovation per Giorgio Pasotti, gli applausi, infatti, sono stati tanti e veramente lunghi, ripagando il lavoro dell’attore.

La produzione dello spettacolo e stata realizzata dalla collaborazione tra il TSA (Teatro Stabile d’Abruzzo) e Stefano Francioni produzioni.

Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi

Luci: Marco Palmieri

Costumi: Mariano Tufano

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