Ritratte. Donne di Arte e di Scienza

Roma 12.07.23- Inaugurata la mostra fotografica Ritratte. Donne tra Arte e Scienza, che dal 13 Luglio al 10 Ottobre 2023 sarà ospitata presso il Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese a Roma. Tante le presenze registrate ieri per l’anteprima stampa della mostra ed inaugurazione.

Federica Pirani, responsabile del Museo Carlo Bilotti, ha aperto la serata ringraziando lo staf del museo e la Fondazione Bracco per il lavoro di allestimento, ma sopratutto per l’iniziativa rivolta a “sensibilizzare il pubblico su quanto esteso sia ancora il gap di genere nei luoghi di lavoro, gli uomini ai vertici sono l’80% mentre le donne solo la metà”.

Inaugurazione mostra Ritratte presso il Museo Carlo Bilotti di Roma

Questa esposizione, ha spiegato la portavoce della Fondazione Bracco, è destinata sopratutto alle nuove generazioni in cerca di ispirazione per la loro carriera futura, il concetto ed il leit motiv è “si può fare”. Le 40 donne ritratte che ricoprono le carice più importanti del panorama artistico e scientifico d’Italia ne sono la prova. Studio dedizione e forza di volontà sono la spinta di queste donne che non si sono mai fermate davanti ad un “non fa per te” e sopratutto non hanno mai abbandonato i loro sogni nemmeno davanti alle difficoltà.

L’idea di questa mostra nasce dalla volontà della Presidente della Fondazione Bracco, Diana Bracco che da anni combatte le disparità di genere in ogni ambiente, di puntare sulle competenze e sulle skils; gia nel 2016 aveva avviato il progetto 100 donne contro gli stereotipi per valorizzare l’expertise femminile con la collaborazione dell’Osservatorio di Pavia e l’Associazione Giulia Giornaliste (ideatori del progetto) ed il sostegno della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

Ritratte, infatti, suggerisce al pubblico non tanto di soffermarsi sulla bellezza della foto o della qualità dell’immagine, ma di catturare e fare proprie le informazioni curriculari che accompagnano le fotografie. Qui ssi apprezza il merito, le qualità personali o acquisite nel tempo che hanno portatato queste donne a distinguersi ed a ricoprire dei ruoli di primo piano in due ambiti differenti: l’arte e la scienza.

Da una parte abbiamo il mondo dell’arte con le direttrici di Musei, che con creatività e sensibilità tutta al femminile governano i luoghi sacri alle Muse, lughi che racchiudono anche la nostra memoria e ne custodiscono i tesori.

Dall’altra abbiamo le protagoniste delle materie STEM (science, technology, engineering and mathematics) che in Italia purtroppo sono ancora in numero esiguo, proprio per questo assumono maggiore significato nello sfondare il muro degli stereotipi di genere sopratutto nelle scienze.

Le scienziate in mostra sono solo una piccola selezione del più ampio progetto denominato #100esperte (100 donne contro gli stereotipi ndr) piattaforma arricchita nel tempo con i volti delle esperte italiane in settori strategici del universo delle scienze.

Se una volta i ritratti erano destinati solo agli uomini ed a poche donne facoltose, oggi queste donne, che per la maggiorparte del loro tempo vivono spazi di lavoro appartati, escono allo scoperto e si rendono protagoniste dell’interesse e della curiosità collettiva per i ruoli che ricoprono.

Merito anche della scelta di un fotografo del calibro di Gerald Bruneau, esperto di ritratti in tutto il mondo nel compo della politica, dello spettacolo, dello sporto e della cultura, ma anche appasionato fotografo di opere d’arte storiche sulle interviene rivisitandole in chiave dadaista (Bronzi di Riace, Paolina Borghese, Pietà di Michelangelo, Venere capitolina tuttora esposta presso il Museo Diffuso di Formello)

Durante la mostra è stata presentata anche l’iniziativa dell’ospedale Gemelli di Roma, Art4Art (Advanced Radiation Therapy) che ha permesso di abbellire il centro di Radioterapia Oncologia del Policlinico gemelli di opere d’arte ed organizzare eventi di intrattenimento artistico volti ad alleviare la sofferenza dei pazienti e a sollevarne gli animi, ciò grazie anche alla collaborazione con l’Associazione Romanini, oggi un percorso virtuale tratto dall’esposizione arricchito con video interviste è entrato a far parte della loro piattaforma.

  • Maria Cristina De Sanctis Planetologa
  • Alessandra Celletti Matematica
  • Francesca Cappelletti, Galleria Borghese

La mostra è curata e realizzata da Fondazione Bracco, in collaborazione con Arthemisia e Zetema Progetto Cultura, con la promozione di Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Orari di apertura al pubblico:

martedì-venerdì ore 13-19

sabato e domenica ore 16-19

lunedì chiuso

Social ed hashtag ufficiale:

#Ritratte

@FondazioneBracco-@arthemisiaarte-@MuseiInComuneRoma

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ARTHEMISIA impossibile riaprire mostre al pubblico il 18 maggio

Lo scorso 28 Aprile è giunta la dichiarazione di Iole Siena Presidente del Gruppo Arthemisia in merito alla riapertura delle mostre pronosticata per il 18 Maggio.

Logo Arthemisia mostre
Immagine di proprietà di Arthemisia

La Presidente ha affermato che per quanto lodevole possa essere la volontà di riaprire le mostre al pubblico il 18 Maggio prossimo, questo non sarà possibile. Queste le ragioni del suo no:

1. Non c’è stata ancora una risposta su eventuali sostegni per le imprese della cultura: con le grosse perdite subite, non è possibile correre ulteriori rischi senza sapere se vi saranno aiuti e come si potranno portare avanti le attività.

2. Il periodo maggio-settembre è notoriamente quello con le minori affluenze di pubblico alle mostre. In tempi “normali” aprire una mostra a maggio equivale a una perdita certa (la stagione primaverile delle mostre va da febbraio a giugno); in questo momento, con i contagi e la paura ancora diffusi, significherebbe aprire per (forse) pochissime persone al giorno. Va anche considerato il fattore psicologico: dopo quasi due mesi di quarantena, quante persone vorranno recarsi in un luogo chiuso come lo spazio espositivo di una mostra? E quante, con le incertezze economiche correnti, potranno spendere soldi per visitare una mostra?

3. Il pubblico delle mostre è composto per il 10% dal pubblico scolastico (escluso in questa fase), per il 40% dal pubblico dei gruppi (escluso in questa fase), per il 15% dal pubblico di turisti (escluso in questa fase), per il 15% dal pubblico over 65 anni (escluso in questa fase). Rimane un 20% del cosiddetto “pubblico singolo” che, se anche volesse andare alle mostre, non consentirebbe in alcun modo di coprire le spese.

4. Con le necessarie misure di sicurezza, potrà entrare una persona ogni 5 minuti, quindi al massimo 120 persone al giorno, con un incasso medio di circa 1.200 euro al giorno. Il costo giornaliero medio di una mostra, considerando il personale di vigilanza e di biglietteria, le assicurazioni, gli affitti, le pulizie, ecc., si aggira intorno ai 6.000 euro. È evidente che sarebbe del tutto antieconomico.

5. Gli spazi espositivi delle mostre tipicamente non sono ambienti “sani”: non hanno finestre (né si possono aprire, per la conservazione delle opere), di solito hanno la moquette in terra, non c’è ricambio di aria. Anche immaginando una sanificazione frequente (che peraltro costituisce un costo in più), qualora in mostra passasse una persona contagiata metterebbe a rischio tutte le altre, perché anche adottando la distanza sociale di uno o due metri, l’aria nelle stanze resterebbe la stessa e i pavimenti non sono facilmente lavabili. Tantomeno sono lavabili le opere d’arte, che non potranno di certo essere disinfettate. Infine nessun assicuratore esercita una copertura per i rischi di contagio da coronavirus, quindi il rischio per chi organizza sarebbe molto alto.

6. Le misure di sicurezza da adottare (prenotazioni obbligatorie per i visitatori, percorsi obbligati all’interno delle sale, audioguide da rifare, santificazione frequente, dispositivi per la igiene del pubblico, impianti per il ricambio salubre dell’aria), richiedono tempo (almeno 4 mesi di lavoro) e ulteriori investimenti. Si sarà pronti non prima di settembre, con le misure adeguate.

7. I prestatori nazionali e internazionali non prestano finchè non c’è certezza di poter viaggiare, e sicuramente a maggio i viaggi internazionali non saranno consentiti.

La Presidente Iole sostiene fermamente che per le mostre private sarà molto difficile riaprire prima di Ottobre 2020 o di notizie certe che il rischio di contagio del Coronavirus è stato definitivamente annullato.

Continua dicendo che occorre prima di tutto affrontare il tavolo dei sostegni alle imprese della cultura, poi si devono mettere a punto le misure di sicurezza avendo il tempo di testarle, e poi si possono annunciare le riaperture in maniera sensata e univoca, mettendo tutti nelle stesse condizioni di operare, anche per correttezza di mercato.

Bisogna tenere conto che le misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza COVID-19 hanno recato ingenti perdite economiche alle imprese del settore della cultura. Nello specifico
il settore delle mostre d’arte che vive sugli incassi delle biglietterie, bloccate dalla metà di febbraio, e che al 95% anticipa i costi prima dell’apertura, si è ritrovato con una spesa di qualche milione di euro. Questa spesa ovviamente non è stata compensata dai ricavi, che come è ovvio non sono potuti maturare.

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La lotta contro i tumori al seno si fa strada anche nell’arte

Come avrete appreso dai rotocalchi e dai media televisivi il 4 Febbraio 2019 è stata la giornata mondiale contro i tumori, la piaga del XXI secolo.

Molte sono le iniziative, su territorio nazionale, sviluppate grazie alle sinergie di associazioni ed istituzioni differenti volte a sensibilizzare l’opinione pubblica per favorire finanziamenti alla ricerca scientifica e per spingere alla prevenzione.

Oggi si aggiunge un nuovo sodalizio quello con l’arte, infatti come affermato nel comunicato stampa dello scorso 5 Febbraio 2019 inviato da ARTHEMISIA, azienda leader nella produzione, organizzazione e allestimento di mostre d’arte a livello nazionale, è nata una collaborazione con Komen Italia, nota per la Race for the cure la più grande manifestazione per la lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo.

Lo scopo di questo sodalizio è quello di unire le forze nella lotta contro i tumori al seno con un innovativo progetto di solidarietà sociale a sostegno delle persone meno fortunate.

Il progetto consiste nel devolvere parte degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti di ingresso alle mostre organizzate e sponsorizzate da ARTHEMISIA alla Komen Italia che li utilizzerà per realizzare progetti concreti a beneficio delle persone malate di tumore al seno.

A dare il via a questo importante progetto sarà la mostra Chagall. Sogno d’amore, la cui apertura al pubblico sarà il prossimo 15 Febbraio 2019 presso gli spazi della Basilica di Pietrasanta a Napoli.

Il comunicato spiega anche che i progetti verranno condivisi e spiegati di volta in volta a tutti i visitatori delle mostre, con la speranza di coinvolgere sempre più persone, creando così una grande generosa famiglia unita dalla volontà di rendere il mondo più bello grazie all’arte e più buono con l’ausilio dei progetti a sostegno dei meno fortunati.

Il comunicato conclude riportando le intenzioni e l’augurio dei presidenti di ARTHEMISIA e Komen Italia:

“Quello che ci auguriamo – dice Iole Siena, Presidente di Arthemisia – è che le nostre mostre, oltre a portare la bellezza nel cuore della gente, possano servire anche ad aiutare chi è rimasto indietro. E’ un piccolo gesto per tendere la mano al prossimo e per unire i nostri visitatori in una grande comunità formata da belle persone”.

“Ci sentiamo davvero fortunati a poter affiancare Arthemisia in questo progetto sociale – dice Riccardo Masetti, presidente della Komen Italia – che partendo dall’amore per l’arte porta salute e solidarietà a donne che vivono in condizioni di difficoltà”.

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