Violenza sul lavoro a Soverato la storia continua

Soverato (Cz) – Continua la vicenda della ragazza che ieri ha postato sui social il video dell’aggressione, non solo verbale, subita dal datore di lavoro.

Dopo un tam tam sui social dove ha ricevuto sostegno ed offerte di lavoro, la vicenda prosegue dai carabinieri, dove è stata sporta regolare denuncia da entrambe le parti: datore di lavoro e dipendente.

Ognuno fornendo la propria versione dei fatti, secondo quanto riportato dal titolare, la ragazza aveva un regolare contratto di lavoro e si sarebbe presentata al ristorante rifiutandosi di iniziare il turno perché, secondo lei la paga ricevuta e che il titolare del ristorante ha dimostrato di averle corrisposto, non era adeguata al lavoro svolto, nonostante fosse quanto pattuito al momento della firma del contratto.

Da qui l’episodio tristemente noto sul quale farà luce l’attività investigativa dei carabinieri e la successiva valutazione dell’autorità giudiziaria per definire correttamente le responsabilità.

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Violenza sul lavoro a Soverato

Soverato (Cz): tante sono le bellezze della Calabria, ma purtroppo si arranca ancora nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. E succede che una ragazza che richiede la propria paga per il servizio prestato come lavapiatti per un ristoratore venga trattata male ed aggredita dal datore di lavoro che ritiene debba comportarsi come a casa propria. Il tutto ripreso dalla telecamera del cellulare della ragazza in questione.


La Filcams adesso sta provando a contattare la ragazza del video alla quale ha intenzione di offrire la più completa e totale solidarietà, e chiedere il mandato a rappresentarla ed assisterla in tutte le sedi per ottenere ciò che le spetterebbe.
Riuscirà mai la Calabria ad abbandonare vecchi e controproducenti stili imprenditoriali ed abbracciare una cultura del lavoro più moderna?

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L’era della fatturazione elettronica

Salutato il 2018, anche se in tanti già si sono preparati per tempo, giunti nel 2019 si apre l’era della fatturazione elettronica.

La fatturazione elettronica, in termini semplicistici, serve all’agenzia delle entrate per avere un maggiore controllo sugli scambi economici in Italia e dunque evitare l’evasione fiscale.

Già dai primi servizi dei telegiornali ad essa dedicati si intuiscono le difficoltà di approccio a questo nuovo strumento.

I programmi, di per se non sono difficili da utilizzare, sono però lenti, ed in più in alcuni manca una sezione dove compaiono le conferme di ricezione delle fatture inviate.

Insomma il caos, il delirio di questi primi giorni lavorativi dell’anno porta tanti rallentamenti negli uffici; si possono facilmente riconoscere gli “homo flexsus” , coloro che passano le ore piegati sulla scrivania lavorando con i programmi di fatturazione elettronica, dagli “homo erectus” che invece hanno una mansione diversa.

Sui mezzi pubblici poi gli stralci di conversazione che si possono captare sono sempre inerenti a questo argomento, “una volta inserita la fattura ci sono 10 giorni di tempo per inviarla” “no il nostro sistema non so, l’addetta è un’altra ragazza”.

Cosa ancora più brutta, spiacevole meglio, è che la gente ormai è sempre più annoiata, scontenta e parla solo di lavoro, soldi, tasse. Si certo sono argomenti sempre presenti da anni, ma negli ultimi 3 anni si sente parlare sempre più spesso di questi argomenti.

Che tristezza, sono sempre più lontani gli anni cui si vedevano persone serene, visi sorridenti e distesi; ormai siamo tutti in preda a spasmi da ulcera.

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