Soriero presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma

La notizia arriva da un comunicato dell’Ordine dei Giornalisti di Catanzaro. L’arch. Giuseppe Soriero è Presidente della prestigiosa Accademia di Belle Arti di Roma.

“Siamo certi – si legge nel comunicato- che il collega Soriero continuerà ad essere presente ed attivo agli appuntamenti che il nostro Ordine organizza, come mai ha mancato di fare in questi anni, con quell’umiltà e quella competenza che gli sono proprie ed unanimemente riconosciute, sebbene siamo consci che i nuovi impegni ne limiteranno certo l’usuale frequenza. Tuttavia non può ancora che inorgoglirci sapere che un grande professionista catanzarese sia stato chiamato a ricoprire un incarico di tale levatura.”

Giuseppe Carmine Soriero, detto Pino, è nato a Satriano il 24 Luglio del 1950, ed un politico italiano. È stato deputato della Repubblica italiana per ben 3 legislature, dal 1992 al 2001. Nel 2018 gli è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica.

Laureato in Architettura ed iscritto all’ordine degli architetti dal 1976, anno di inizio della professione. Dal 1977 è componente del direttivo nazionale in seno all’Istituto Nazionale di Urbanistica (I.N.U.). Insegna Storia dell’Intervento pubblico nell’economia del Mezzogiorno, dal 2008, presso l’Universita degli Studi della Magna Grecia di Catanzaro ed è anche componente della consulta per il mezzogiorno del CNEL.

Con lo scopo di contribuire ad ampliare la conoscenza delle trasformazioni economiche, sociali, politiche ed istituzionali sul Mezzogiorno d’Italia, in relazione ai nuovi scenari europei e internazionali, nel 2003 fonda l’Associazione “il CAMPO idee per il futuro” e dal 2013 fa parte del comitato di presidenza della Svimez.

La carriera politica di Pino Soriero ha inizio come componente delle Direzioni Nazionali del PCI, PDS, DS dal 1988 al 2006, mentre nel 2007, a seguito delle elezioni primarie, viene eletto componente della prima Assemblea Costituente del PD. Nel 1990 viene eletto consigliere comunale di Catanzaro in seno al PDS, segue nel 1992 la carica di Parlamentare Nazionale, durata tre legislature, presso la Camera dei deputati sempre in seno al PDS, poi Progressisti ed infine DS L’Ulivo. Dopo la nomina a Sottosegretario di Stato ai trasporti ed alla navigazione durante il Governo Prodi, durata dal 1996 al 1998, assume la carica di presidente del comitato interministeriale per l’area ed il porto di Gioia Tauro (1997-200).

Nel 2006 si candida al Senato della Repubblica italiana, ma non viene eletto. Ha lavorato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri all’ufficio del Consigliere Diplomatico dal 2007 al 2009. Successivamente ottiene la docenza di Storia economica del Mezzogiorno presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Durante l’Amministrazione di Rosario Olivo, dal 2010 al 2011, riceve la nomina di assessore comunale presso il Comune di Catanzaro con delega all’Urbanistica. Ha tentato ancora una volta la candidatura al Senato della Repubblica nella lista PD nella regione Calabria, durante le elezioni del 2013, ma anche questa volta non viene eletto.

Il suo lavoro di docente presso l’Università prosegue arricchito da diverse ricerche e pubblicazioni, tra queste si ricorda il volume del 2014 “Sud 20 anni di solitudine”. Nel 2018 viene nominato Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e nel 2020 viene eletto Presidente della Conferenza nazionale dei Presidenti delle Accademie Statali.

Ora al suo curriculum si aggiunge la prestigiosa carica di Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

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Chi è Roberta Metsola, la nuova presidente del Parlamento Europeo?

Roberta Metsola è avvocata specializzata in diritto e politica europea, ha lavorato come addetta alla cooperazione legale e giudiziaria di Malta all’interno della Rappresentanza permanente di Malta presso l’Unione europea.

Attiva in politica fin da giovane: fu membro della formazione giovanile del Partito Nazionalista, il Moviment Zgħazagħ Partit Nazzjonalista, e dell’European Democrat Students, movimento giovanile del Partito Popolare Europeo, di cui è stata anche segretario generale.

Già candidata alle elezioni europee del 2004 e a quelle del 2009, ma senza essere eletta. Nel 2013 però ha preso il posto di Simon Busuttil, dimessosi per essere stato eletto al parlamento maltese.

Alle successive elezioni europee, del 2014 e del 2019, venne rieletta raccogliendo il più alto numero di voti del suo partito.

Successivamente, il 12 novembre 2020, viene eletta prima vicepresidente vicaria del Parlamento europeo, sostituendo l’irlandese Mairead McGuinness, dimessasi dopo la nomina a commissario europeo.
È la prima maltese a diventare vicepresidente.
L’11 gennaio 2022 subentra come Presidente del Parlamento europeo ad interim dopo la scomparsa di David Sassoli e successivamente, il 18 gennaio, viene eletta Presidente del Parlamento europeo con 458 voti.

Foto: Rainews

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Addio a David Sassoli. Un uomo per bene

Oggi ci ha lasciati uno dei volti noti e più raffinati del giornalismo italiano, nonché il Presidente del Parlamento Europeo.

David Maria Sassoli, persona riservata, sempre sorridente e dai modi gentili, rappresentava una società che ormai sta scomparendo e della quale molti si sentono orfani.

Con lui se ne va anche la parte buona della politica, quella impegnata a far funzionare gli ingranaggi e che lavora seriamente per il bene pubblico. Una politica di spessore che sa ascoltare l’avversario senza quelle inutili e povere aggressioni verbali, sempre pronto a trovare anche solo quel unico punto in comune su cui poter costruire un rapporto di lavoro proficuo per la pubblica utilità. La stessa Giorgia Meloni di FdI, esprimendo il suo cordoglio, lo ha definito “una gran brava persona, un avversario leale, un uomo onesto.”

David Sassoli, lo abbiamo visto durante la sua carriera di giornalista, non si tirava mai in dietro quando c’era bisogno di dare voce e documentare il cambiamento sociale. Sempre in prima linea dove si faceva la storia, come nella caduta del Muro di Berlino.

Un uomo che ha sempre preferito l’azione alle sterili polemiche, perfino durante la malattia quando in molti lo aggredivano sui social network ipotizzando avesse il Covid-19, ha preferito non soffermarsi in sterili repliche ma concentrarsi sul suo lavoro.

Da volto familiare del TG1 a presidente del Parlamento europeo, quella di David Maria Sassoli è stata una vita divisa fra il giornalismo e la politica, a cavallo fra Firenze, Roma e Bruxelles fino a diventare nel 2019 presidente dell’Europarlamento.

Persona responsabile riuscì a far sì che il Parlamento Europeo continuasse a lavorare e rimanesse aperto – già nel marzo 2020 durante il primo rigido lockdown ad inizio pandemia – introducendo dibattiti e votazioni a distanza, primo parlamento al mondo a lavorare da remoto, perché in un momento così delicato c’era maggiore bisogno di essere presenti per le persone che contavano su di loro.

Sposato e padre di due figli, tifoso della Fiorentina, Sassoli viveva a Roma ma appena possibile si spostava nella casa di Sutri, un delizioso paese medievale della Tuscia lungo la via Cassia, una trentina di chilometri a nord della capitale, per coltivare le sue passioni per il giardinaggio e le buone letture. Sassoli, lo ricordiamo, è stato il secondo presidente italiano del Parlamento europeo dopo Antonio Tajani da quando l’assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale. Il suo incarico sarebbe scaduto a giorni e la prossima settimana a Strasburgo si terrà la riunione plenaria dell’Europarlamento per eleggere il suo successore.

La camera ardente per il saluto al presidente del Parlamento Europeo sarà aperta giovedì 13 Gennaio in Campidoglio, mentre venerdì 14 Gennaio alle 12 si terranno i funerali nella chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Dalla notizia della sua morte sono tante le dimostrazioni di cordoglio e vicinanza alla famiglia. Nella sede dell’Europarlamento a Bruxelles sventolano a mezz’asta le bandiere a sfondo blu con le 27 stelle dorate. Anche la Commissione e il Consiglio Ue hanno fatto lo stesso negli edifici del quartier generale europeo.

In tanti lo hanno ricordato. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando in italiano, si è espressa così: “E’ un giorno triste per l’Europa. Oggi la nostra Unione perde un convinto europeista, un sincero democratico e un uomo buono. Un uomo che ha lottato per la giustizia e la solidarietà e un buon amico, i miei pensieri vanno alla moglie Alessandra, ai figli Giulio e Livia e a tutti i suoi amici”.

Il Ministro Luigi di Maio per preservarne la memoria ha deciso di intitolare al Presidente David Sassoli la Sala dei Trattati Europei, all’interno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che si chiamerà Sala dei Trattati europei David Sassoli .

Lunedì 17 Gennaio alle 18 alla plenaria del Parlamento Ue di Strasburgo l’ex Presidente del Consiglio ed ex parlamentare europeo Enrico Letta pronuncerà il discorso ufficiale nella cerimonia di commemorazione per David Sassoli.

Sulla pagina Facebook di David Sassoli capeggia un post a lui dedicato dal suo staff, che è la sintesi della sua essenza e di quanto con il suo lavoro abbia trasmesso: “Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all’ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa. Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l’uomo David nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza, educazione, rispetto”.

Vista la grandezza di quest’uomo che traspare anche dalle parole di chi lo ricorda, ci auguriamo che il suo esempio e la suo lascito immateriale non vengano dimenticati ma rimangano vivi nella memoria di tutti, soprattutto di chi gli succederà e dei sui colleghi che dovranno continuare a lavorare per il bene comune.

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Foto di proprietà del quotidiano.net

Per non adagiarsi

Il Coronavirus ha portato nella nostra società notevoli e pesanti cambiamenti. Il virus oltre a mietere tante vittime, perché sconosciuto, ha cambiato, nostro malgrado, le nostre abitudini.

All’inizio abbiamo visto la diminuzione dell’inquinamento durante il lockdown e ci siamo rallegrati di questo. Oggi a causa di una politica errata ci troviamo quasi al punto di prima.

Il nemico non è ancora sconfitto e si iniziano a contare i disastri di un governo che non ha voluto o saputo gestire al meglio i 6 mesi di tregua concessi dal virus. Non sono state apportate migliorie nelle scuole, negli ospedali e nel trasporto pubblico, così ci ritroviamo nuovamente a fare i conti con delle rovinose ed indifferenziate chiusure che mineranno ancora di più l’economia.

Oggi siamo stanchi ed insofferenti, non abbiamo voglia di affacciarci ai balconi e dirci che andrà tutto bene, perché purtroppo tutto è rimasto uguale. Non si è fatto tesoro degli errori e si continua a procrastinare quelle azioni necessarie che farebbero la differenza.

Purtroppo siamo orfani di politici che amano veramente il nostro paese, perdonate il romanticismo, ma è la dura realtà che va avanti da troppo tempo. Ai posti di comando non c’è più nessuno che pensi a ciò che è meglio per la comunità, ma si pensa solo a se ed alla propria cerchia. Non hanno la misura di ciò che è la realtà o peggio non gli interessa, basti pensare al libro del Ministro Speranza dal titolo “Perché guariremo”, dedicato a come la pandemia è stata “superata”, la cui uscita è stata rimandata a causa della nuova ondata del Covid-19.

Andando a ritroso possiamo vedere come si è preferito dare incentivi per biciclette e monopattini anziché aumentare la flotta ed il personale dei mezzi pubblici.

Ancora si è preferito dotare le scuole di banchi a rotelle anziché di altre strutture per garantire le attività scolastiche in tutta sicurezza. Per non parlare della Sanità.

Come sempre la letteratura e la storia ci vengono in soccorso per poter analizzare ciò che accade, qui sembra quasi di risentire le parole del Gattopardo “Se vogliamo che tutto rimanga com’è c’è bisogno che tutto cambi” oppure la famosa frase della Regina Maria Antonietta che davanti all’evidenza di un popolo affamato rispondeva “Se il popolo ha fame dategli le brioches”. Queste sono le persone che governano, gente che non ha nessuna voglia di lavorare per la propria patria e che abusa del potere che gli abbiamo dato votandoli.

Ciò che sta accadendo a livello politico, in Italia ed in Europa, è preoccupante, mi perdonino gli esperti di politica e geopolitica per la mia incompetenza, ma appare chiaro che una volta finito tutto questo gli equilibri economici e politici globali saranno mutati. Mentre il resto resterà come sempre uguale.

La speranza è di non adagiarsi, ma di rialzarsi e ripartire.

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