Verona e dintorni

Uno dei posti magici d’Italia, a mio avviso, è rappresentato da Verona.

Verona per certi versi si avvicina di più all’animo del borgo che a quello di una città, una piccola bomboniera che ti sorprende sempre.

Diventata famosa grazie al mito shakespeariano di Romeo e Giulietta, Verona racchiude in se storia romana e longobarda insieme, una meravigliosa testimonianza dell’evoluzione umana sia dal punto di vista storico che culturale.

Non capita spesso di poter vedere in una sola città strutture che testimoniano la grandezza del progresso umano di popolazioni antiche come quella risalente all’impero romano e quelle medievali che si mescolano sapientemente con quelle più recenti.

Il centro della città di Verona è rappresentato dall’Arena intorno ad essa di sviluppa un dedalo di vie e strade che portano verso la stazione, altre verso il castello scaligero ed il suo antico ponte che permette di attraversare l’Adige verso il vicino Arsenale, altre ancora verso la Basilica di San Zeno, che vi consiglio di visitare per ammirare la struttura che i veronesi hanno voluto per il loro santo patrono.

Percorrendo corso Porta Borsari, una delle vie che conduce verso piazza delle Erbe, alzando lo sguardo si possono vedere i pandori che ornano lo storico palazzo Melegatti, che ha ospitato l’antica pasticceria di Verona creatrice del Pandoro.

Per gli amati dello shopping non mancano certo i negozi dove fare tappa, personalmente consiglio una visita da Cos e da Benetton, si trovano uno di fronte all’altro in via Giuseppe Mazzini, vi stupirà scorgere importanti reperti archeologici dell’antica Roma sapientemente custoditi ed inglobati in questi edifici moderni.

Passeggiando per la città riuscirete a vedere gran parte dei tesori di Verona, tra cui la casa di Giulietta con il famoso balcone, la cui celebrità si deve alla bravura dei Veronesi nello sfruttare la storia scritta da Shakespeare come cassa di risonanza per implementare il turismo, creando così un itinerario completo. Pensate che sono riusciti anche a trovare la casa di Romeo sita in via delle Arche scaligere, nonostante gli storici attribuiscano la casa come residenza di Cagnolo Nogarola, essa è entrata di diritto a far parte della della dimora dei Montecchi. Questo itinerario comprende anche la tomba di Giulietta, sita all’interno di un ex convento di frati cappuccini che al suo interno comprende anche il museo degli Affreschi “G.B. Cavalaselle”  di cui due sale, la Sala delle Muse da Casa Guarienti e la Sala Giacomo Galtarossa, vengono messe a disposizione per l’organizzazione di matrimoni.

A piazza Erbe potete trovare numerosi locali, aperti di giorno e interessati per l’aperitivo serale, soffermatevi a guardare i suggestivi affreschi dei palazzi che precedono piazza dei Signori dove è stata posta la statua di Dante Alighieri, poi potete proseguire verso la chiesa di Santa Maria Antica, nota per essere stata la cappella privata degli Scaligeri che vollero la struttura in stile gotico.

Proseguendo per via Santa Maria in Chiavica verso via Sottoriva si raggiunge facilmente il lungo Adige che porta al ponte di Pietra, dove solitamente ci sono diverse bancarelle, da qui attraversando la strada potrete accedere al percorso che porta al Teatro Romano, un anfiteatro ancora utilizzato per spettacoli estivi, salendo più su (oggi in alternativa si può prendere la funicolare) si accede ad una vista panoramica di tutto rispetto offerta dall’affaccio adiacente Castel San Pietro. Agli amanti dei panorami mozzafiato consiglio di fare un’ulteriore sforzo e raggiungere Le Torricelle , da qui potete avere una visione d’insieme di Verona da lasciare a bocca aperta.

Tanti sono i luoghi dove potete mangiare o dormire, la scelta spetta a voi in base alle vostre preferenze.

Se avete un po’ di tempo, con la macchina o con i mezzi pubblici, da Verona avete la possibilità di raggiungere altre vicine destinazioni, come Riva del Garda, Venezia, mete religiose come il suggestivo Santuario della Madonna della Corona situato a Ferrara di Monte Baldo, oppure potete raggiungere mete montane come Bolzano, Trento, Mantova o Innsbruck.

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La lotta contro i tumori al seno si fa strada anche nell’arte

Come avrete appreso dai rotocalchi e dai media televisivi il 4 Febbraio 2019 è stata la giornata mondiale contro i tumori, la piaga del XXI secolo.

Molte sono le iniziative, su territorio nazionale, sviluppate grazie alle sinergie di associazioni ed istituzioni differenti volte a sensibilizzare l’opinione pubblica per favorire finanziamenti alla ricerca scientifica e per spingere alla prevenzione.

Oggi si aggiunge un nuovo sodalizio quello con l’arte, infatti come affermato nel comunicato stampa dello scorso 5 Febbraio 2019 inviato da ARTHEMISIA, azienda leader nella produzione, organizzazione e allestimento di mostre d’arte a livello nazionale, è nata una collaborazione con Komen Italia, nota per la Race for the cure la più grande manifestazione per la lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo.

Lo scopo di questo sodalizio è quello di unire le forze nella lotta contro i tumori al seno con un innovativo progetto di solidarietà sociale a sostegno delle persone meno fortunate.

Il progetto consiste nel devolvere parte degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti di ingresso alle mostre organizzate e sponsorizzate da ARTHEMISIA alla Komen Italia che li utilizzerà per realizzare progetti concreti a beneficio delle persone malate di tumore al seno.

A dare il via a questo importante progetto sarà la mostra Chagall. Sogno d’amore, la cui apertura al pubblico sarà il prossimo 15 Febbraio 2019 presso gli spazi della Basilica di Pietrasanta a Napoli.

Il comunicato spiega anche che i progetti verranno condivisi e spiegati di volta in volta a tutti i visitatori delle mostre, con la speranza di coinvolgere sempre più persone, creando così una grande generosa famiglia unita dalla volontà di rendere il mondo più bello grazie all’arte e più buono con l’ausilio dei progetti a sostegno dei meno fortunati.

Il comunicato conclude riportando le intenzioni e l’augurio dei presidenti di ARTHEMISIA e Komen Italia:

“Quello che ci auguriamo – dice Iole Siena, Presidente di Arthemisia – è che le nostre mostre, oltre a portare la bellezza nel cuore della gente, possano servire anche ad aiutare chi è rimasto indietro. E’ un piccolo gesto per tendere la mano al prossimo e per unire i nostri visitatori in una grande comunità formata da belle persone”.

“Ci sentiamo davvero fortunati a poter affiancare Arthemisia in questo progetto sociale – dice Riccardo Masetti, presidente della Komen Italia – che partendo dall’amore per l’arte porta salute e solidarietà a donne che vivono in condizioni di difficoltà”.

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Dream. L’arte incontra il sogno

Il Chiostro del Bramante ospita fino al 5 Maggio 2019, la mostra Dream. L’arte incontra il sogno; ultimo atto della trilogia curata da Danilo Eccher che negli anni passati ha visto susseguirsi Love. L’arte incontra l’amore (2016) ed Enjoy. L’arte incontra il divertimento (2017).

Come per le precedenti esposizioni, il pubblico è accompagnato lungo il percorso da un audio guida realizzata da Ivan Cotroneo con il supporto vocale di alcuni noti attori italiani, il cui scopo è immergere completamente il pubblico nell’atmosfera della mostra e delle opere.

Gli spazi del museo sono stati riorganizzati in funzione delle opere di artisti contemporanei (dei quali alcuni noti a livello internazionale) come Jaume Plensa, Anselm Kiefer, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Doris Salcedo, Henrik Håkansson, Wolfgang Laib, Claudio Costa, Kate MccGwire, Anish Kapoor, Tsuyoshi Tane, Ryoji Ikeda, Bill Viola, Alexandra Kehayoglou, Peter Kogler, Luigi Ontani, Ettore Spalletti, Tatsuo Miyajima, James Turrell.

Ognuno di loro ha interpretato il proprio concetto di sogno con l’ausilio dei propri strumenti espressivi, chi con il marmo, chi con la tecnologia, chi con la lana, chi con la carta.

Il tema del sogno è complesso perché porta con se un numero infinito di simboli e significati, infatti in mostra sono stati inseriti i più noti e comuni.

Al di là del personale gusto nell’apprezzare o meno una determinata opera, ognuna di esse ha il fine di suscitare una reazione nel pubblico.

Di sicuro osservando la reazione dei presenti, stupore e meraviglia, nonché curiosità sono catalizzate dall’opera di Jaume Plensa, Laura Asia (2015) e Chloe’s World V (2018), che accoglie i presenti nel cortile del museo con due statue di fanciulli ad occhi chiusi che ci introducono nella dimensione onirica; oppure da quella di Tsuyoshi Tane, LIGHT is TIME (2014), che immerge il pubblico in una pioggia dorata; ed ancora l’imponente opera di Alexandra Kehayoglou, What if all is (2018), una foresta pluviale realizzata appositamente per accompagnare i visitatori dal piano terra al piano superiore del Chiostro del Bramante, che  introduce il visitatore all’opera di Peter Kogler, Untitled (2018) anche essa realizzata appositamente per rivestire le pareti del primo piano con un dedalo di linee deformate.

Queste sono alcune delle installazioni che lungo il percorso del museo consentono una reale interazione del pubblico con l’opera, infatti raggiungono la piena realizzazione grazie al pubblico che le attraversa entrando in dialogo con esse .

Il complesso delle realizzazioni esposte, come afferma il curatore della mostra, concorre all’esplorazione dei “vasti e profondi territori dell’anima”; ognuno in modo differente tocca la sensibilità del pubblico che, come accade dopo un sogno, ne emerge con una sensazione di serenità o di inquietudine.

La mostra è prodotta ed organizzata da DART Chiostro del Bramante a cura di Danilo Eccher ed il patrocinio di Regione Lazio, Roma – Assessorato alla crescita culturale, Ambasciata britannica, Ambasciata americana,Ambasciata argentina, Ambasciata tedesca.

Il catalogo è pubblicato da Skira Editore.

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Rotella Fuori posto. Il docufilm su Mimmo Rotella

Catanzaro- Lo scorso 20 Ottobre presso il Complesso monumentale del San Giovanni si è tenuta la presentazione del docufilm su Mimmo Rotella, artista di fama internazionale nato a Catanzaro, creatore del decollage e rappresentante del Nouveau Realism.

Il film è stato realizzato con l’interpretazione di Alessandro Haber, Diego Verdegiglio e di attori calabresi come Eugenio Masciari, Andrea Borrelli, Paolo Turrà, Pino Torcasio e Adele Fulciniti.

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Questo docufilm rappresenta un viaggio nel mondo dell’arte, quella stessa arte che guidò Rotella verso la fama; una figura libera, lontana dal comune pensare e per questo spesso non compresa, un animo eclettico ed a volte controverso, ma ricco di immaginazione e iper produttivo. Ciò che sfiorava la mente di Rotella si tramutava in opera d’arte, lo provano non solo i suoi decollage e serigrafie, ma anche il Manifesto dell’epistaltismo e suoi poemi fonetici.

Questo documentario, diretto da Eugenio Attanasio e sceneggiato da Davide Cosco, con la post-produzione di Nicola Carvello, rappresenta anche uno sguardo sulla città di Catanzaro, che ha dato i natali all’artista, aiutando così a contestualizzare la sua figura all’interno di un territorio complesso e fertile, in grado di nutrire l’animo di un artista con numerosi frutti.

L’opera è infatti interamente girata nel territorio catanzarese, sia per quanto riguarda gli esterni, che per ciò che concerne gli interni; questi ultimi, luoghi dove Rotella ha vissuto ed è cresciuto formandosi come artista e formando anche artisti: il laboratorio di modista della madre, il laboratorio del maestro Saverio Rotundo detto “u Ciaciu”, l’Accademia di belle Arti, la Fondazione Mimmo Rotella (nata nel 2000 su espressa volontà dell’artista al fine di raccogliere tutte le sue opere).

Molto bella è l’immagine finale, che forse rappresenta la fine del viaggio di Rotella su questa terra, dove il piccolo Rotella incontra l’artista maturo (Haber) in una spiaggia deserta (quella di Caminia); nei titoli di coda compare una donna (Adele Fulciniti) intenta a sfogliare una raccolta di opere di Escher, artista nativo dei Paesi Bassi che passò molto tempo in Italia ed in particolare in Calabria come testimoniano le sue litografie su Pentedattilo, Tropea, Stilo, Santa Severina.

Rotella fuori posto, nome scelto per rafforzare l’idea che ogni artista, in questo caso Rotella, per poter diventare tale deve uscire dal proprio territorio, ma anche per quella sensazione di urgenza ed eterna ricerca che contraddistingue l’animo di un artista; offre allo spettatore uno sguardo che viaggia su più fronti, il documentario con la descrizione dell’opera di Rotella da parte di un esperto conoscitore della sua arte che aiuta a comprenderla da un punto di vista didattico, c’è poi la presenza di documenti video che testimoniano alcuni momenti salienti della vita dell’artista, ed infine c’è la rappresentazione teatrale della vita di un artista (interpretata da Haber) che viaggia in parallelo con quella di Rotella, un dialogo sull’arte a volte di difficile interpretazione, spesso filosofico, che però offre al pubblico il lato umano e complesso della figura di Mimmo Rotella.

Questo lavoro cinematografico, si inserisce all’interno di un progetto comunitario e regionale che ha coinvolto numerose realtà artistiche e didattiche del territorio calabrese: Cineteca della Calabria,  Casa del Cinema – Comune di Catanzaro, Fondazione Rocco Gugliemo, Cineclub Cinemazaro, Zatita production, Accademia di Belle Arti, Liceo Artistico di Catanzaro e Istituto d’arte di Squillace.

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Alla colonna sonora ed alle musiche ha lavorato il maestro Giuseppe Tassoni, la scenografia è opera di Claudio Cosentino, alla fotografia ha lavorato Francesco Lodari, operatore di macchina è stato Vittorio Sala, i costumi sono stati realizzati da Stefania Frustaci, l’edizione è opera di Giovanna Fregola, mentre la produzione si deve a Domenico Levato.

L’evento è stato promosso dall’assessorato alla Cultura del comune di Catanzaro, su iniziativa di Ivan Cardamone.

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