Diane Keaton. Ultimo saluto del mondo dello spettacolo ad una grande attrice

Il mondo dello spettacolo dice addio a Diane Keaton, che si è spenta all’età di 79 anni. “Un’attrice di grande talento, anche se lei non se ne rendeva conto” così la ricorda Jane Fonda su Instagram.

Diane Keaton, si è fatta apprezzare come musa di Woody Allen, ma ha saputo farsi spazio nel mondo dello star system hollywoodiano riuscendo ad interpretare ruoli differenti, dando sempre carattere ai suoi personaggi.

Tutti quanti almeno una volta abbiamo, riso, pianto o saltato di gioia grazie alle sue interpretazioni; ruoli che interpretava con passione facendone emergere tutti colori delle emozioni.

Ciò che però cattura sempre l’attenzione è quel suo sorriso generoso ed al contempo timido, imbarazzato, di chi ancora non si è abituato alla propria fama, ma che riesce comunque a incantare lo spettatore.

Molte colleghe hanno voluto omaggiarla con parole di stima e sincero affetto, ciò rafforza l’immagine di Diane Keaton come una persona di enorme valore non solo sul piano professionale ma anche su quello personale.

La Keaton è stata una delle prime attrici ad uscire dagli schemi rigidi imposti dal mondo dello spettacolo che volevano attrici sempre perfette in tutto, ha saputo essere diversa ed autentica, aprendo la strada ad un nuovo modo di recitare. Per questo motivo come dice Meryl Streep “Diane non se ne va davvero.”; ma continuerà a vivere in tutte le donne ed attrici che oseranno essere vere.

Per conoscere meglio Diane Keaton leggi anche la sua biografia

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Instagram: @Cultura_al_vento

Immagine: proprietà di Diane Keaton fonte profilo Instagram @diane_keaton

Addio al premio Oscar Donald Sutherland

Un altro grande attore lascia la terra, dopo un lunga e produttiva carriera che è spaziata tra film di grande successo a serie televisive.

Aveva 88 anni ed una vita piena e felice come testimoniano le parole del figlio Kiefer sui social:
“Con il cuore pesante, vi dico che mio padre, Donald Sutherland, è morto. Personalmente lo ritengo uno degli attori più importanti della storia del cinema. Mai scoraggiato da un ruolo, buono, cattivo o brutto. Amava ciò che faceva e faceva ciò che amava, e non si può mai chiedere di più. Una vita ben vissuta”.

A poco più di ventanni già studiava recitazione alla London scademy of music & dramatic art in Inghilterra. Negli anni Settanta si cimentò nei sui primi ruoli da attore, riuscendo a mostrare fin da subito una straordinaria capacità di passare da ruoli comici a quelli di antieroi e personaggi più seri, persino malvagi.

Uno dei ruoli di gioventù fu quello del professore libertino nella celebre commedia Animal House (1978) e il padre del dramma diretto da Robert Redford Gente comune (1980), fu anche il signor Bennet in Orgoglio e Pregiudizio (2005), tra i ruoli più recenti fu il capostipite della ricca e losca famiglia di Dirty Sexy Money (2005 e 2007)

Tra i premi ricevuti da Sutherland si ricordano un Emmy per il suo ruolo in Cittadino X (1995) e per Path to War – L’altro Vietnam, per cui ottenne anche un Golden Globe (2002).

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Racconti disumani, un riadattamento di Alessando Gassmann per Giorgio Pasotti

Roma- Dal 30 al 4 febbraio è andato in scena presso il teatro Quirino Vittorio Gassmann di Roma “Racconti disumani” di Alessandro Gassmann.

Si tratta di due storie di Franz Kafka, “Una relazione accademica” e “ La tana”, riadattate da Alessandro Gassmann per il teatro, sotto la sua regia si è esibito Giorgio Pasotti.

L’intero spettacolo non è durato più di due ore, ma ha concesso al pubblico di assistere ad una vera e propria Opera.

Giorgio Pasotti ha dato prova di grande bravura, sulla scena era l’unico protagonista accompagnato solo dalla scenografia.

Nel primo racconto, “Una relazione Accademica” ha usato tutto se stesso nel dare corpo e voce al personaggio, accompagnandoci nel mondo immaginato da Kafka, vestendo i panni di uno scimpanzé che viene trasformato in essere umano. A fare da sfondo una scenografia giocata tutta sulla presenza ed assenza di luce ed effetti sonori, che hanno contribuito a dare maggiore enfasi al racconto.

Nel secondo racconto, “La tana”, Pasotti interpreta un uomo terrorizzato dalla paura del nemico che si trasforma in roditore mentre scava una tana sempre più grande e confortevole per evitare di doversi scontrare con il mondo esterno.

La scelta di Gassmann è ricaduta su questi due racconti perché rappresentano bene due aspetti che ricorrono costantemente nella natura umana, sopratutto in periodi bui, e che tendono ad allontanare l’essere umano dalla sua umanità. In più come ha affermato lo stesso Gassmann questi racconti aiutano ad andare in profondità dell’animo umano ed a comprendere meglio noi stessi e chi sta in torno a noi.

Lo spettacolo si è concluso con una grande e meritata standing ovation per Giorgio Pasotti, gli applausi, infatti, sono stati tanti e veramente lunghi, ripagando il lavoro dell’attore.

La produzione dello spettacolo e stata realizzata dalla collaborazione tra il TSA (Teatro Stabile d’Abruzzo) e Stefano Francioni produzioni.

Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi

Luci: Marco Palmieri

Costumi: Mariano Tufano

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Addio a Sandra Milo

Roma – Addio a Sandra Milo, volto storico della televisione italiana.

Ne danno notizia i familiari sui canali social. L’attrice, musa di Federico Fellini e attualmente in tv insieme a Mara Maionchi e Marisa Laurito, in giro per il mondo per il programma “Quelle brave ragazze”; si è spenta a 90 anni nella sua casa di Roma circondata dalla famiglia e le persone a lei più care.

Una personalità sgargiante e naturalmente “svampita”, ma sempre allegra e amabile.

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Brecht Dance

Brecht Dance è uno spettacolo realizzato da Daniela Vitale ed Elena Gigliotti, che prende spunto dalle poesie di Brecht per dare corpo, movimento, suono e voce ai contenuti che veicola.

Una sorta di esercizio teatrale che porta l’attore ad affrontare un percorso di straniamento in cui consapevole di essere visto realmente, una volta staccatosi dal personaggio, dal palco stimola lo spettatore a riflettere sui temi trattati e non ad immedesimarsi in essi!

Questo del 2, 3 e 4 febbraio 2023, è stato un secondo assaggio, il primo è stato presentato a maggio 2021 ancora in tempo di covid all’interno di Atlantide e proseguirà arricchendosi di sempre nuovi contenuti e spunti di riflessione.

Ma come nasce la volontà di realizzare questo progetto? Tutto inizia in periodo di covid quando una comunità di artisti si incontra su piattaforme web, che diventano città virtuali (Atlantide ndr) all’interno delle quali si interrogano sul senso del proprio lavoro.

Da qui parte la decisione di dare vita sul sito produzionidalbasso, alla campagna ideata dagli attori Elena Gigliotti, Dario Aita e Daniela Vitale, finalizzata alla realizzazione dello spettacolo “Brecht Dance” che nasce come una pillola di senso, un’azione artistica in un tempo e uno spazio vivo, del quotidiano; una docu-performance, una terapia urbana collettiva.

Lo spettacolo è sicuramente di successo perché tocca temi attuali, attraverso interviste e testimonianze, va a sollecitare le coscienze che troppo spesso sono sopite da una quotidianità soporifera ed accomodante.

Daniela Vitale in Brecht Dance

Ciò che avviene durante lo spettacolo è un atto di amore e rispetto verso coloro che hanno affidato le loro testimonianze intrise di sogni, riflessioni e pensieri, si dona visibilità agli umili, troppo spesso negata da una società che non ama condividere e non si incontra, insomma che non è più comunità.

Complimenti a Daniela Vitale che porta in scena con coraggio una parte importante ed intima della propria esperienza, calca da sola l’intera scena con grazia ed un’energia prorompente usando ogni fibra del suo corpo.


Foto: locandina dello spettacolo e Mauro D’Agati

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Grazie Gigi

Lo scorso 2 Novembre ci ha lasciati il grande Gigi Proietti. La scia di incredulità, dispiacere e lacrime che la notizia della sua morte ha lasciato dietro di se, rappresenta il grande valore che Gigi Proietti era riuscito a costruire.

Non credo di sbagliare dicendo che tutti aspettavamo con ansia i suoi lavori, che fossero fiction, film o show, lui sapeva coinvolgerti con la classe e l’eleganza dei grandi artisti.

Gigi Proietti sapeva dimostrare un profondo rispetto per ciò che faceva ed aveva anche un grande senso di responsabilità nei confronti del suo pubblico.

Un cavaliere, un uomo galante.

Gigi Proietti era una garanzia di successo per ogni lavoro, se c’era il suo nome in cartellone o nel programma allora eri sicuro di vedere un buon prodotto. Si presentava al pubblico con il suo folgorante sorriso, catturava l’attenzione con le sue movenze e riempiva gli animi con la sua sconfinata cultura.

Ha detto bene chi ha scritto che Roma piange il suo ultimo Rugantino, ma a piangere non è stata solo Roma ma l’Italia intera.

Dal 2 novembre siamo tutti un po’ orfani, privati dell’antica grazia e di quella completezza che caratterizzava artisti come lui.

In tanti gli hanno reso omaggio come potevano, al Tufello, quartiere di Roma dove era nato, è stato realizzato un enorme murale dipinto dallo street artist romano Lucamaleonte, su iniziativa della Regione Lazio e della società giallorossa attraverso la Fondazione Roma Cares.

Inoltre dopo l’intitolazione a Proietti del Silvano Toti Globe Theatre, dall’Associazione culturale Fellini arriva la proposta, indirizzata alla sindaca, di dedicargli un museo che sia anche Casa della romanità.

Scrivere in suo ricordo è stato difficile dopo tutte le parole meravigliose che sono state dedicate a lui durante la celebrazione laica del 5 Novembre, presso il suo Globe Theatre dai suoi amici, colleghi e ed allievi. Ma un blog di cultura come questo non poteva glissare su una simile notizia.

Luigi Proietti è nato a Roma il 2 novembre 1940 ed è deceduto 2 novembre 2020

Lascia la moglie Sagitta Alter e le figlie Carlotta e Susanna

Qui la sua bibliografia

Grazie Gigi per l’immenso patrimonio che ci hai lasciato.

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