Catanzaro- Lo scorso sabato ho partecipato ad una visita guidata della mostra Escher. La Calabria, il Mito, inaugurata lo scorso 20 Novembre 2018 presso il Complesso monumentale del San Giovanni di Catanzaro, che raccoglie una raccolta di opere realizzate da Escher durante il tour effettuato in Calabria negli anni Trenta. Conoscevo l’artista perché avevo già potuto visitare la mostra organizzata a Roma presso il Chiostro del Bramante, tenutasi tra il 2014 ed il 2015, ma essendo una mostra a tiratura nazionale non erano presenti tutte le opere dedicate alla Calabria che in questa sede vengono esposte in omaggio a questa terra.
Maurits Cornelis Escher nato il 17 giugno 1898 a Leeuwarden, in Frisia, è ultimogenito dell’ingegnere idraulico George Arnold Escher e di Sara Gleichman.
Innamorato dell’arte, Escher si dedica sin da subito alle arti grafiche con entusiasmo, nonostante gli scarsi risultati scolastici, già adolescente inizia a praticare con abilità l’arte dell’incisione su linoleum. Dopo vari tentativi mirati a seguire la propria vocazione artistica, nel 1919 si iscrive alla Scuola di Architettura e Arti Decorative di Haarlem, dove apprende i rudimenti dell’intaglio, il padre molto più concretamente lo spinge verso gli studi di architettura, ma le passioni del giovane Maurits continuano ad essere rivolte altrove.
Nello stesso anno fa un incontro decisivo per la propria carriera futura, quello con il grafico Samuel Jessurun de Mesquita, che ne asseconda il talento persuadendolo ad iscriversi presso i propri corsi di disegno. Grazie al Mesquita, Escher definisce i suoi primi orientamenti di gusto, rivelando un’inaspettata predisposizione per la xilografia, procedimento di incisione su matrici lignee che arriva a padroneggiare in poco tempo. Da qui il suo percorso di studio e perfezionamento delle arti grafiche si fa sempre più intenso, tanto da spingerlo in giro per il mondo a raccogliere materiale visivo per realizzare le sue opere.
Uno dei viaggi tra i più importati lo porta in Italia negli anni dal 1922 al 1936. Durante questo periodo visita numerosi posti, tra i quali la Calabria, le cui opere sono il fulcro centrale della mostra che si concluderà il 20 Gennaio 2019.
La mostra si compone di 86 opere, alcune realizzate sulla base di disegni fatti durante il suo lungo tour nel Sud Italia, dove conosce una popolazione inizialmente schiva ma successivamente generosa e accogliente. Percorrendo le terre del Sud si imbatte nei borghi della Calabria, la cui visita inizia il 28 aprile del 1930. Questi paesaggi mediterranei, differenti dal proprio luogo di nascita, suscitano una forte attrazione su di lui; il sole, la luce intensa del Sud, la vegetazione selvaggia, le architetture geometriche del periodo bizantino, le costruzioni arroccate, spesso a strapiombo sul mare, e le stratificazioni di culture antiche gli rimangono impresse, tanto da riproporli successivamente in altri suoi lavori, come Dream del 1935 dove riproduce una mantide religiosa che si era posata sul suo braccio mentre disegnava a Pentedattilo.
Oltre a queste opere, Tropea, Pentedattilo, La Cattolica di Stilo, Fiumara, ci sono le sue serigrafie più note, quelle dell’età matura, periodo dedicato allo studio dello spazio, delle dimensioni e della forma, creando così un proprio stile. Fu capace di realizzare un gioco visivo basato sulla deformazione del soggetto nella sua forma in un continuum creativo, pur mantenendo uno spazio definito. Queste sono opere note come metamorfosi e prospettive impossibili che prendono spunto dalla Gestalt Theory, che studia la percezione ed esperienza dell’individuo, ovvero la capacità del cervello di percepire una forma anche nel vuoto, o di elaborare un’unica immagine o oggetto dall’insieme di forme diverse.
Escher negli anni diventa famoso ed apprezzato più di quanto egli stesso immaginasse, la sua arte ad esempio fu scelta come simbolo dalle comunità Hippy dell’epoca contro la sua stessa volontà e molte furono le commissioni ricevute per la creazione di cartoline e copertine di album musicali, tanti anche gli usi non autorizzati delle sue opere.
Curioso l’aneddoto riguardante l’insistente richiesta di Mick Jagger di poter utilizzare una delle prospettive impossibili di Escher come copertina del album Through the Past, Darkly e più volte rifiuta, prova ne è la lettera che l’artista scrisse al manager della rockstar, Peter Swales : “Voglio dedicare tutto il mio tempo e attenzione ai molti impegni che ho; io non posso accettare qualsiasi altra richiesta o perdere del tempo per la pubblicità. A proposito, si prega di dire al signor Jagger che per lui io non sono Maurits, ma, molto sinceramente, M.C. Escher”
La trasposizione più nota al pubblico è riconoscibile nel film interpretato da David Bowie, Labyrinth, il labirinto che compare nel film è la riproduzione dell’opera di Escher Relativity.
La mostra è prodotta e organizzata da Comune di Catanzaro e Assessorato alla Cultura della Città di Catanzaro con il Gruppo Arthemisia, vede il contributo della Regione Calabria, la collaborazione con la M.C. Escher Foundation ed è curata da Federico Giudiceandrea e Domenico Piraina.
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