Dalla antropologia del quotidiano alla teoria dei non luoghi. Addio a Marc Augè

Lo scorso 24 luglio il Festival filosofia di Modena ha annunciato la scomparsa dell’antropologo francese Marc Augè, di cui era membro del comitato scientifico dal 2009.

Nato a Poitiers il 2 settembre 1935, aveva 87 anni, si è da sempre occupato di antropologia, la sua carriera iniziata come direttore degli studi presso L’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, è proseguita con gli studi antropologici in Africa occidentale.

Il massimo della notorietà arriva quando inizia a dedicarsi all’antropologia del quotidiano, studia in fatti tutti quei luoghi topografici adibiti al consumo di massa (autogrill, centri commerciali, alberghi), elaborando la teoria dei non luoghi, la loro caratteristica è quella di essere privi di storia, identità, relazioni, di memoria.

Spazi estranianti e deculturalizzati e dunque vuoti e distanti da ciò che in senso antropologico è rappresentazione di luogo.

Tra le opere tradotte di Marc Augè ricordiamo:

  • Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità (Elèuthera, 1993);
  • Tra i confini. Città, luoghi, interazioni (Bruno Mondadori, 2007);
  • Il mestiere dell’antropologo (Bollati Boringhieri, 2007);
  • Il bello della bicicletta (Bollati Boringhieri, 2009);
  • Il metrò rivisitato (Raffaello Cortina Editore, 2009);
  • Per un’antropologia della mobilità (Jaca Book, 2010);
  • Straniero a me stesso(Bollati Boringhieri, 2011);
  • Futuro (Bollati Boringhieri, 2012);
  • Per strada e fuori rotta (Bollati Boringhieri 2012);
  • Le nuove paure (Bollati Boringhieri, 2013);
  • Etica civile: orizzonti (con Laura Boella, Edizioni Messaggero Padova, 2013);
  • I paradossi dell’amore e della solitudine (Consorzio Festivalfilosofia 2014);
  • L’antropologo e il mondo globale (Raffaello Cortina Editore, 2014);
  • Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste (Raffaello Cortina Editore, 2014);
  • Fiducia in sé, fiducia nell’altro, fiducia nel futuro (La Compagnia della Stampa, 2014);
  • La forza delle immagini (con Umberto Eco e Georges Didi-Huberman, Franco Angeli Editore, 2015);
  • Le tre parole che cambiarono il mondo (Raffaello Cortina Editore, 2016);
  • Un altro mondo è possibile (Codice Edizioni, 2017);
  • Sulla gratuità. Per il gusto di farlo! (Mimesis Edizioni, 2018);
  • Chi è dunque l’altro? (Raffaello Cortina Editore, 2019);
  • Condividere la condizione umana. Un vademecum per il nostro presente (Mimesis Edizioni, 2019). 

PH: Paese Italia Press

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Addio a Francesco Nuti

Francesco Nuti è morto ieri 12/6/23 dopo una vita per la maggior parte passata a combattere contro i problemi legati all’incidente domestico occorso nel 2006 che lo portò ad essere ricoverato al Policlinico Umberto I per un ematoma cranico che lo mandò in coma.

Una vita tra alti e bassi, difficoltà nel saper gestire gli insuccessi.

Attore e regista, il successo arriva negli anni ’80 con quel tipo di commedia romantica dal “retrogusto amaro” che ha avuto grande presa sugli autori comici delle generazioni successive.

Con la sua leggerezza e la marcata cadenza dialettale che dava ai suoi personaggi, Nuti è riuscito a conquistare i box office grazie a commedie brillanti dai toni vagamente surreali come: Io, Chiara e lo Scuro, Casablanca, Casablanca, Tutta colpa del paradiso, Stregati, Caruso Pascoski di padre polacco, Willy Signori e vengo da lontano, ancora Donne con le gonne, pellicola di grande successo che negli anni 1991/92 fu su tutti campione di incassi, fu anche il periodo di maggior successo per la sua carriera, in quanto non solo ne fu sceneggiatore e regista ma anche interprete e protagonista al fianco della bellissima Carole Bouquet.

Il suo esordio fu però nel cabaret, i cui monologhi si scriveva da solo; durante una sua esibizione venne notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci che lo coninvolsero nel gruppo I Giancattivi, e sotto la direzione di Benvenuti lavorò per la prima volta nel cinema in Ad ovest di Paperino (1981), una rielaborazione delle opere del terzetto.
Con il trio partecipò anche a diverse trasmissioni televisive di successo, ricordiamo, Non stop (1977-78) del regista Enzo Trapani su Raiuno.

Da qui inizia la carriera solista prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi.

Il blackout arriva nel negli anni ’90 quando i consensi per i suoi lavori non sono paragonabili ai precedenti, da qui la depressione, l’abuso di alcol ed il tentato suicidio; l’epilogo con l’incidente del 2006 che lo allontana definitivamente dal palcoscenico.

Ma noi preferiamo ricordarlo quando ancora i suoi demoni non l’avevano oscurato.

Donne con le gonne

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Si chiude il capitolo storico su Berlusconi

Arriva oggi, 12/06/23, la notizia della morte di Berlusconi, avvenuta dopo l’ultimo ricovero per problemi ematici.

In tanti hanno espresso cordoglio alla famiglia e stupore per la sua scomparsa.

La notizia rimbalza sui media di tutto il mondo per il ruolo avuto in abito politico ed industriale.

Berlusconi, amato ed odiato per i suoi eccessi, nel bene e nel male ha contribuito a scrivere un capitolo importante della storia dell’Italia, è stato una personalità forte ed accentratrice, concentrando su di se i fari dell’opinione pubblica di Italia e del mondo. È riuscito a governare l’Italia in modo del tutto personale stravolgendo la politica interna, ha saputo intrattenere ottime relazioni in ambito di politica estera, sopratutto agli inizi della sua carriera.

Abile oratore, ha aperto la strada ad un nuovo modo di fare Comunicazione (gli studi di scienze della Comunicazione sono nati a seguito di richieste di queste figure nelle sue aziende e per la sua personale propaganda), la tv privata è stata da lui introdotta per la prima volta in Italia nel 1980, mentre già nel 1964 la sua azienda ha iniziato a costruire quella che poi divenne Milano-2.

In quanto a lungimiranza e spirito imprenditoriale Berlusconi, che fu insignito Cavaliere del lavoro nel 1977, è sempre stato preso ad esempio ed anche oggetto di studio in diverse discipline, la giornalista Ida Dominianni ha anche scritto un libro sulla sua controversa figura e discesa al potere (Il trucco-Futura edizioni).

Come tutti gli uomini di successo, la sua figura è sempre stata molto discussa, tante sono le ombre che lo circondano e che lo hanno portato ad essere al centro di indagini e battaglie legali, incominciando dall’inchiesta di “mani pulite“, che lo vide coinvolto in quanto vicino a Bettino Craxi, per finire al Rubygate.

Nel 1994 quando Berlusconi entrò in politica e vinse le elezioni tentò anche di coinvolgere Di Pietro e Davigo (i pm che avevano aperto l’inchiesta di “mani pulite”) nel tentativo di poter manipolare l’inchiesta a suo favore, proponendo la carica di ministro dell’interno al primo e di ministro della giustizia al secondo, ma entrambi rifiutarono.

Silvio Berlusconi è il politico contemporaneo rimasto più a lungo in carica nel ruolo di Presidente del consiglio (il primo dal 1994 al 1995, due consecutivi dal 2001 al 2005 e dal 2005 al 2006 e, infine dal 2008 al 2011), secondo solo a Benito Mussolini e Giovanni Giolitti.

È stato anche il primo ad aver rivoluzionato la campagna elettorale, presentando la sua candidatura a tutti gli italiani (violando la privacy) inviando per posta alle abitazioni private di tutta Italia il suo curriculum con lettera di presentazione. Un vero e proprio opuscolo che spiegava anche il suo programma elettorale, una novità che ha fatto la differenza rispetto agli avversari, la scelta del colore azzurro ed il tono colloquiale e rassicurante sono riusciti a conquistare la fiducia di gran parte degli italiani portandolo alla vittoria.

Imputato in oltre venti procedimenti giudiziari, dopo la condanna definitiva per frode nel 2013 a 4 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per due anni, decaduta la sua carica da senatore si è ritirato dalla scena politica italiana, cessando di essere anche un parlamentare.

Solo nel 2018, decadendo l’interdizione dai pubblici uffici, è stato eletto al parlamento europeo alle elezioni del 2019. Anche il 2022 è stato per lui un anno proficuo che lo ha visto entrare nuovamente in senato a seguito della vittoria delle politiche del 25 settembre nel collegio uninominale di Monza.

Le scelte fatte per i format dei suoi canali televisivi, se da una parte hanno portato innovazione portando a conoscenza di tutti ciò che succedeva dall’altra parte del globo in termini di produzioni televisive e innovazioni tecnologiche, dall’altra hanno introdotto una certa mercificazione della donna e volgarità nei programmi televisivi che hanno fatto scempio degli sforzi fatti dalla tv pubblica in precedenza.

Il suo modo di fare politica inoltre ha spazzato via l’attenzione al benessere dei cittadini concentrando tutti gli sforzi verso politiche personali, di cui ancora oggi vediamo le conseguenze.

È stato presidente del Milan per 31 anni.

  • Berlusconi e Massimo D’Alema Lapress
  • Berlusconi e Putin Lapress
  • Berlusconi e Chirac Lapress

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Brecht Dance

Brecht Dance è uno spettacolo realizzato da Daniela Vitale ed Elena Gigliotti, che prende spunto dalle poesie di Brecht per dare corpo, movimento, suono e voce ai contenuti che veicola.

Una sorta di esercizio teatrale che porta l’attore ad affrontare un percorso di straniamento in cui consapevole di essere visto realmente, una volta staccatosi dal personaggio, dal palco stimola lo spettatore a riflettere sui temi trattati e non ad immedesimarsi in essi!

Questo del 2, 3 e 4 febbraio 2023, è stato un secondo assaggio, il primo è stato presentato a maggio 2021 ancora in tempo di covid all’interno di Atlantide e proseguirà arricchendosi di sempre nuovi contenuti e spunti di riflessione.

Ma come nasce la volontà di realizzare questo progetto? Tutto inizia in periodo di covid quando una comunità di artisti si incontra su piattaforme web, che diventano città virtuali (Atlantide ndr) all’interno delle quali si interrogano sul senso del proprio lavoro.

Da qui parte la decisione di dare vita sul sito produzionidalbasso, alla campagna ideata dagli attori Elena Gigliotti, Dario Aita e Daniela Vitale, finalizzata alla realizzazione dello spettacolo “Brecht Dance” che nasce come una pillola di senso, un’azione artistica in un tempo e uno spazio vivo, del quotidiano; una docu-performance, una terapia urbana collettiva.

Lo spettacolo è sicuramente di successo perché tocca temi attuali, attraverso interviste e testimonianze, va a sollecitare le coscienze che troppo spesso sono sopite da una quotidianità soporifera ed accomodante.

Daniela Vitale in Brecht Dance

Ciò che avviene durante lo spettacolo è un atto di amore e rispetto verso coloro che hanno affidato le loro testimonianze intrise di sogni, riflessioni e pensieri, si dona visibilità agli umili, troppo spesso negata da una società che non ama condividere e non si incontra, insomma che non è più comunità.

Complimenti a Daniela Vitale che porta in scena con coraggio una parte importante ed intima della propria esperienza, calca da sola l’intera scena con grazia ed un’energia prorompente usando ogni fibra del suo corpo.


Foto: locandina dello spettacolo e Mauro D’Agati

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Addio a Bruno Arena

Tutte le agenzie di stampa stanno battendo la notizia, il comico Bruno Arena si è spento all’età di 65 anni.

Bruno Arena faceva coppia fissa con Max Cavallari nel duo comico Fichi d’India, sul teatro di Zelig per anni hanno fatti ridere e divertire gli Italiani con le loro interpretazioni ed ironia.

Bruno Arena aveva dovuto lasciare il mondo dello spettacolo nel 2013 a causa di un aneurisma che ne aveva compromesso le capacità motorie.

La notizia della sua scomparsa giunge sul profilo Instagram del figlio Gianluca, ma sono già in tanti ad esprimere un pensiero per lui, dal suo amico il musicista Paolo Belli, a tanti fan che lo hanno apprezzato durante la sua carriera.
Queste le parole del suo amico e collega Max Cavallari:

“Hai preso la valigia e le parrucche?…adesso farai ridere i grandi lassù….
È solo un arrivederci
Ti amerò per sempre.”

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Foto: ANSA

Alfabeti del mondo nuovo. XIX edizione del progetto Gutenberg

Parte oggi la XIX edizione del Progetto Gutenberg, La fiera del Libro, della multimedialità e della musica dal titolo “Alfabeti del mondo nuovo” tema su cui fin dalla nascita, nel lontano 2003, il Gutenberg indaga con entusiasmo – afferma il Direttore artistico Armando Vitale – con giovani, ragazzi e bambini, con studenti e cittadini curiosi.

“Il nostro orizzonte – continua Vitale – è sempre stato il mondo, i contrasti della turbolenta contemporaneità che ci è stata consegnata con tante promesse e che sembra deluderci, per la triste persistenza di crisi, disuguaglianze, violenze su Madre Natura, guerre, conflitti fra territori, generazioni, sessi. Ma il mondo nuovo parla anche la lingua delle possibilità inedite in una fase storica ricca di culture, scienza e tecnologie. C’è bisogno di sguardo acuto per fissare i punti critici della nostra incompiuta civiltà e immaginare un mondo nuovo rigenerato. La pace e la tutela attiva del pianeta terra sono oggi l’imperativo categorico per tutti.”

La fiera che ha inizio oggi, si concluderà il 28 Maggio, non senza lasciare il segno nelle menti dei curiosi che intenderanno parteciparvi. Come sempre l’organizzazione prevede un ricco calendario, con la partecipazione di numerosi autori calabresi ed internazionali, con numerosi titoli dedicati anche al giovane pubblico. Perché per creare un adulto dalla mente geniale ed acuta bisogna iniziare a prendersene cura si dalla più giovane età.

Maggiori informazioni sul programma possono essere rintracciare qui o sul sito del Progetto Gutenberg

Naturalmente non perdete gli aggiornamenti della pagina Instagram @gutenberg_calabria

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Soriero presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma

La notizia arriva da un comunicato dell’Ordine dei Giornalisti di Catanzaro. L’arch. Giuseppe Soriero è Presidente della prestigiosa Accademia di Belle Arti di Roma.

“Siamo certi – si legge nel comunicato- che il collega Soriero continuerà ad essere presente ed attivo agli appuntamenti che il nostro Ordine organizza, come mai ha mancato di fare in questi anni, con quell’umiltà e quella competenza che gli sono proprie ed unanimemente riconosciute, sebbene siamo consci che i nuovi impegni ne limiteranno certo l’usuale frequenza. Tuttavia non può ancora che inorgoglirci sapere che un grande professionista catanzarese sia stato chiamato a ricoprire un incarico di tale levatura.”

Giuseppe Carmine Soriero, detto Pino, è nato a Satriano il 24 Luglio del 1950, ed un politico italiano. È stato deputato della Repubblica italiana per ben 3 legislature, dal 1992 al 2001. Nel 2018 gli è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica.

Laureato in Architettura ed iscritto all’ordine degli architetti dal 1976, anno di inizio della professione. Dal 1977 è componente del direttivo nazionale in seno all’Istituto Nazionale di Urbanistica (I.N.U.). Insegna Storia dell’Intervento pubblico nell’economia del Mezzogiorno, dal 2008, presso l’Universita degli Studi della Magna Grecia di Catanzaro ed è anche componente della consulta per il mezzogiorno del CNEL.

Con lo scopo di contribuire ad ampliare la conoscenza delle trasformazioni economiche, sociali, politiche ed istituzionali sul Mezzogiorno d’Italia, in relazione ai nuovi scenari europei e internazionali, nel 2003 fonda l’Associazione “il CAMPO idee per il futuro” e dal 2013 fa parte del comitato di presidenza della Svimez.

La carriera politica di Pino Soriero ha inizio come componente delle Direzioni Nazionali del PCI, PDS, DS dal 1988 al 2006, mentre nel 2007, a seguito delle elezioni primarie, viene eletto componente della prima Assemblea Costituente del PD. Nel 1990 viene eletto consigliere comunale di Catanzaro in seno al PDS, segue nel 1992 la carica di Parlamentare Nazionale, durata tre legislature, presso la Camera dei deputati sempre in seno al PDS, poi Progressisti ed infine DS L’Ulivo. Dopo la nomina a Sottosegretario di Stato ai trasporti ed alla navigazione durante il Governo Prodi, durata dal 1996 al 1998, assume la carica di presidente del comitato interministeriale per l’area ed il porto di Gioia Tauro (1997-200).

Nel 2006 si candida al Senato della Repubblica italiana, ma non viene eletto. Ha lavorato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri all’ufficio del Consigliere Diplomatico dal 2007 al 2009. Successivamente ottiene la docenza di Storia economica del Mezzogiorno presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Durante l’Amministrazione di Rosario Olivo, dal 2010 al 2011, riceve la nomina di assessore comunale presso il Comune di Catanzaro con delega all’Urbanistica. Ha tentato ancora una volta la candidatura al Senato della Repubblica nella lista PD nella regione Calabria, durante le elezioni del 2013, ma anche questa volta non viene eletto.

Il suo lavoro di docente presso l’Università prosegue arricchito da diverse ricerche e pubblicazioni, tra queste si ricorda il volume del 2014 “Sud 20 anni di solitudine”. Nel 2018 viene nominato Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e nel 2020 viene eletto Presidente della Conferenza nazionale dei Presidenti delle Accademie Statali.

Ora al suo curriculum si aggiunge la prestigiosa carica di Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

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Chi è Roberta Metsola, la nuova presidente del Parlamento Europeo?

Roberta Metsola è avvocata specializzata in diritto e politica europea, ha lavorato come addetta alla cooperazione legale e giudiziaria di Malta all’interno della Rappresentanza permanente di Malta presso l’Unione europea.

Attiva in politica fin da giovane: fu membro della formazione giovanile del Partito Nazionalista, il Moviment Zgħazagħ Partit Nazzjonalista, e dell’European Democrat Students, movimento giovanile del Partito Popolare Europeo, di cui è stata anche segretario generale.

Già candidata alle elezioni europee del 2004 e a quelle del 2009, ma senza essere eletta. Nel 2013 però ha preso il posto di Simon Busuttil, dimessosi per essere stato eletto al parlamento maltese.

Alle successive elezioni europee, del 2014 e del 2019, venne rieletta raccogliendo il più alto numero di voti del suo partito.

Successivamente, il 12 novembre 2020, viene eletta prima vicepresidente vicaria del Parlamento europeo, sostituendo l’irlandese Mairead McGuinness, dimessasi dopo la nomina a commissario europeo.
È la prima maltese a diventare vicepresidente.
L’11 gennaio 2022 subentra come Presidente del Parlamento europeo ad interim dopo la scomparsa di David Sassoli e successivamente, il 18 gennaio, viene eletta Presidente del Parlamento europeo con 458 voti.

Foto: Rainews

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Addio a David Sassoli. Un uomo per bene

Oggi ci ha lasciati uno dei volti noti e più raffinati del giornalismo italiano, nonché il Presidente del Parlamento Europeo.

David Maria Sassoli, persona riservata, sempre sorridente e dai modi gentili, rappresentava una società che ormai sta scomparendo e della quale molti si sentono orfani.

Con lui se ne va anche la parte buona della politica, quella impegnata a far funzionare gli ingranaggi e che lavora seriamente per il bene pubblico. Una politica di spessore che sa ascoltare l’avversario senza quelle inutili e povere aggressioni verbali, sempre pronto a trovare anche solo quel unico punto in comune su cui poter costruire un rapporto di lavoro proficuo per la pubblica utilità. La stessa Giorgia Meloni di FdI, esprimendo il suo cordoglio, lo ha definito “una gran brava persona, un avversario leale, un uomo onesto.”

David Sassoli, lo abbiamo visto durante la sua carriera di giornalista, non si tirava mai in dietro quando c’era bisogno di dare voce e documentare il cambiamento sociale. Sempre in prima linea dove si faceva la storia, come nella caduta del Muro di Berlino.

Un uomo che ha sempre preferito l’azione alle sterili polemiche, perfino durante la malattia quando in molti lo aggredivano sui social network ipotizzando avesse il Covid-19, ha preferito non soffermarsi in sterili repliche ma concentrarsi sul suo lavoro.

Da volto familiare del TG1 a presidente del Parlamento europeo, quella di David Maria Sassoli è stata una vita divisa fra il giornalismo e la politica, a cavallo fra Firenze, Roma e Bruxelles fino a diventare nel 2019 presidente dell’Europarlamento.

Persona responsabile riuscì a far sì che il Parlamento Europeo continuasse a lavorare e rimanesse aperto – già nel marzo 2020 durante il primo rigido lockdown ad inizio pandemia – introducendo dibattiti e votazioni a distanza, primo parlamento al mondo a lavorare da remoto, perché in un momento così delicato c’era maggiore bisogno di essere presenti per le persone che contavano su di loro.

Sposato e padre di due figli, tifoso della Fiorentina, Sassoli viveva a Roma ma appena possibile si spostava nella casa di Sutri, un delizioso paese medievale della Tuscia lungo la via Cassia, una trentina di chilometri a nord della capitale, per coltivare le sue passioni per il giardinaggio e le buone letture. Sassoli, lo ricordiamo, è stato il secondo presidente italiano del Parlamento europeo dopo Antonio Tajani da quando l’assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale. Il suo incarico sarebbe scaduto a giorni e la prossima settimana a Strasburgo si terrà la riunione plenaria dell’Europarlamento per eleggere il suo successore.

La camera ardente per il saluto al presidente del Parlamento Europeo sarà aperta giovedì 13 Gennaio in Campidoglio, mentre venerdì 14 Gennaio alle 12 si terranno i funerali nella chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Dalla notizia della sua morte sono tante le dimostrazioni di cordoglio e vicinanza alla famiglia. Nella sede dell’Europarlamento a Bruxelles sventolano a mezz’asta le bandiere a sfondo blu con le 27 stelle dorate. Anche la Commissione e il Consiglio Ue hanno fatto lo stesso negli edifici del quartier generale europeo.

In tanti lo hanno ricordato. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando in italiano, si è espressa così: “E’ un giorno triste per l’Europa. Oggi la nostra Unione perde un convinto europeista, un sincero democratico e un uomo buono. Un uomo che ha lottato per la giustizia e la solidarietà e un buon amico, i miei pensieri vanno alla moglie Alessandra, ai figli Giulio e Livia e a tutti i suoi amici”.

Il Ministro Luigi di Maio per preservarne la memoria ha deciso di intitolare al Presidente David Sassoli la Sala dei Trattati Europei, all’interno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che si chiamerà Sala dei Trattati europei David Sassoli .

Lunedì 17 Gennaio alle 18 alla plenaria del Parlamento Ue di Strasburgo l’ex Presidente del Consiglio ed ex parlamentare europeo Enrico Letta pronuncerà il discorso ufficiale nella cerimonia di commemorazione per David Sassoli.

Sulla pagina Facebook di David Sassoli capeggia un post a lui dedicato dal suo staff, che è la sintesi della sua essenza e di quanto con il suo lavoro abbia trasmesso: “Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all’ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa. Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l’uomo David nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza, educazione, rispetto”.

Vista la grandezza di quest’uomo che traspare anche dalle parole di chi lo ricorda, ci auguriamo che il suo esempio e la suo lascito immateriale non vengano dimenticati ma rimangano vivi nella memoria di tutti, soprattutto di chi gli succederà e dei sui colleghi che dovranno continuare a lavorare per il bene comune.

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Foto di proprietà del quotidiano.net

La cultura che posto ha in Italia?

Recentemente Danilo Rossi, prima viola alla Scala di Milano, ha inviato ad Aldo Cazzullo del Corriere della Sera un’accorata lettera in cui si domanda quale posto abbia la cultura in Italia.

Di seguito si riporta quanto scritto nella lettera.
“Carissimo, dopo una estate stracolma di allori sportivi, medaglie, campionati europei vinti, l’autunno é il periodo dei grandi concorsi internazionali musicali. Al Concorso Pianistica Chopin di Varsavia l’Italia ha ottenuto il quinto premio con Leonora Armellini, 29 anni e il secondo premio con Alexander Gadjiev 27 anni. Al concorso violinistico Paganini di Genova invece l’Italia con Giuseppe Gibboni 20 anni ha vinto il Primo Premio assoluto, cosa che non succedeva da 24 anni. In nessun giornale nazionale e in nessuna TV nazionale é stata data questa notizia. Inoltre nessun politico con ruoli istituzionali importanti, dalla cultura alla scuola all’università, ne ha parlato. Mi risulta che i vincitori di medaglie varie, olimpiche o tornei, dal tennis al volley, vengono invitati dal Presidente del Consiglio o addirittura dal Presidente della Repubblica. La cultura al primo posto? Se fosse veramente così questi straordinari giovani sarebbero su tutti i giornali e su tutte le televisioni e sarebbero già stati invitati dalle più alte cariche dello Stato. Invece nulla di tutto questo è accaduto. Quindi in realtà siamo il terzo mondo culturale? Mi piacerebbe avere un riscontro a questa mia domanda. La ringrazio.

P. S. Aggiungo anche che pochi giorni fa l’Accademia Bizantina, ensemble italiano di musica barocca ha vinto ai Grammy il premio come seconda miglior orchestra al mondo! Anche in questo caso, silenzio totale!

Con stima.
Danilo Rossi
Prima viola Solista Orchestra Teatro alla Scala di Milano”.

Viste queste parole ed appreso quanti successi l’Italia abbia ottenuto in molti campi, non solo nello sport, e viste le recenti drastiche disposizioni attuate durante il momento più difficile della pandemia nei confronti del mondo dello spettacolo, il quale ha subito un duro colpo; anche noi ci domandiamo: La cultura che posto ha in Italia?

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