Riuso creativo nell’arte e nell’invettiva di Roberto Molinelli

Roma- In un piccolo e arroccato borgo medievale della provincia romana, Castelnuovo di Porto, presso l’imponente Palazzo Ducale noto anche come Rocca Colonna si svolge in questi giorni una mostra interessante che stuzzica i sensi e la fantasia. Stiamo parlando dell’esposizione dedicata a Roberto Molinelli che racchiude tutte le opere realizzate dall’artista e che prende il titolo di Antologica 1990 – 2019.

Nato a Genova nel 1961, Roberto Molinelli dopo aver concluso gli studi presso il Liceo Artistico avvia la sua carriera come decoratore e scenografo nel settore turistico. Trasferitosi a Roma nel 1986 inizia a specializzarsi negli effetti speciali collaborando con il mondo cinema e della televisione. La svolta arriva nel 2015 grazie alla collaborazione con Makinarium, una delle società più importanti d’Italia nel campo degli effetti speciali e con loro lavora a molti film tra cui Zoolander 2 e il nuovo Ben Hur.

Molti italiani però lo hanno conosciuto grazie ad un lavoro più recente, un film rimasto nelle sale troppo poco ma che ben presto potrà essere visibile nella più nota piattaforma digitale, si tratta di Copperman di Eros Puglielli interpretato da Luca Argentero.

La storia artistica di Molinelli si deve in gran parte al suo amore per il modellismo e alla sua curiosità che durante gli anni di lavoro gli ha permesso di conoscere materiali ed affinare tecniche portandolo a creare un  percorso creativo personale.

Roberto Molinelli non si limita agli effetti speciali, ma spazia verso quell’universo sensoriale ed intellettuale che appartiene al mondo dell’arte.

Le opere di Molinelli sono realizzate con oggetti di varia provenienza e natura (ossa, chiavi, giocattoli, monete e altro ancora) che vengono sapientemente combinati work in progress.

Il lavoro parte da una visione, senza ausilio di schizzi, e segue il suo corso fino ad opera realizzata, lo stesso Molinelli ci ha detto che il suo lavoro è frutto di tanta esperienza e di un forte baglio culturale che con gli anni ha reso ricca e florida la sua immaginazione.

Scorpione di Roberto Molinelli

Appare chiaro da subito quale sia lo spirito della mostra e la personalità dell’artista, infatti varcando la soglia d’ingresso di Rocca Colonna si viene accolti da un enorme scorpione realizzato interamente con materiali di recupero tenuti insieme da mastice e viti filettate ed infine verniciato.

La visita prosegue con una sala dedicata a Copperman dove si può apprezzare il costume di scena, miniature ed altri particolari relativi al personaggio, proseguendo lungo il percorso si giunge in una sala dove sono esposti i simpatici pezzi della serie Asimov Robotic Service e della Archeologia Nautica.

Da questa sala si giunge da una parte in una piccola stanza dove sono esposte delle magnifiche ali bianche a misura d’uomo e delle più piccole ali marroni screziate di rosso in scala 1:10; dall’altra parte si prosegue verso altre due sale dedicate alle Icone, realizzate reinterpretando l’arte bizantina e l’arte sacra in genere attraverso la nobilitazione di oggetti del quotidiano.

Osservando le opere di Molinelli si resta ipnotizzati alla ricerca del più piccolo dettaglio racchiuso in un contesto più grande che trasmette un’immagine significativa, ogni singolo pezzo contribuisce a conferire valore e significato all’opera; se apparentemente sembra di avere davanti oggetti messi a caso, ad uno sguardo più attento si percepisce quanto in realtà l’opera sia perfettamente bilanciata e simmetrica.

Tra le sue opere si annoverano anche i Tecnomorfi (1990-1998) frutto di una combinazione tra archeologia industriale e arte primitiva, Paleomorfi (1998-2000) costituiti da animali fantastici che si presentano come rari esemplari fossili ed infine gli Archeomorfi termine che raccoglie tutto ciò che per stile e significato si discosta dalle altre catalogazioni: maschere, monili, bronzetti equestri e tanto altro ancora.

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La mostra inaugurata lo scorso 15 Dicembre 2019, si sarebbe dovuta concludere il 12 Gennaio scorso, ma da quando detto dall’artista potrà ancora essere visitata il sabato e la domenica fino al 2 Febbraio 2020.

Per informazioni dettagliate ed aggiornamenti potete visitare la pagina Facebook o Istagram di Roberto Molinelli.

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Marco Polo nuovo centro di ricerca internazionale di Cà Foscari

Ci siamo finalmente è nato il nuovo Centro di ricerca internazionale di Cà Foscari, si chiama Marco Polo ed è dedicato al famoso esploratore che per primo descrisse gli usi e costumi dell’Antica Cina.

Il Centro per le connessioni globali Europa-Asia (MaP) è stato inaugurato il 18 Novembre scorso nella sede di Cà Vendramin, lo scopo è favorire la cooperazione scientifica a livello nazionale e internazionale tra Asia, Europa e Mediterraneo, sulle nuove identità religiose e sfide globali legate a processi di migrazione e cambiamenti climatici. 

Grazie al finanziamento del progetto di eccellenza del dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea (DSAAM) è stato possibile creare la struttura presso la quale si organizzeranno convegni, simposi, summer school e altre attività didattiche e di ricerca, rivolte a consolidare il profilo del dipartimento come punta di diamante negli studi asiatici e nordafricani a livello nazionale e internazionale. Insomma il  DSAAM vuole porsi come punto di riferimento per lo studio delle profonde trasformazioni intellettuali, economiche e socio-culturali in atto in Asia e nel mondo mediterraneo, che influenzano sempre più gli equilibri generali nell’era della globalizzazione. 

Sulla scia delle iniziative assunte già nel 2013, verrà dato ampio spazio al tema della Nuova via della Seta (Belt and Road Initiative – BRI) che ha assunto una posizione centrale nell’ambito del dibattito internazionale ed ancora oggi in forte sviluppo da parte del Governo Cinese.

Vista la portata del progetto e degli studi da svolgere il MaP coinvolgerà numerose strutture dipartimentali e di ricerca dell’ Università Cà Foscari , nonchè con varie strutture nazionali ed internazionali, come  l’International Institute of Asian Studies (IIAS, Leiden, Paesi Bassi), ilChinaMed e il To-China.

In cantiere diversi strumenti per la realizzazione degli obbiettivi del MaP:

  •  Summer School internazionali : verrà posta l’attenzione  sui processi storici ed i trends emergenti nella politica, la governance, l’economia e i cambiamenti socio-culturali tra Europa, Asia e Mediterraneo. 

 

  • Marco Polo Lectures : delle letture dedicate che vedranno la partecipazione di studiosi di alto profilo internazionale, accademico e culturale.

 

  • Marco Polo Colloquia : dei dibatti annuali dove studiosi ed esperti di vari paesi si confronteranno sulle questioni più significative delle relazioni Europa/Asia e dei cambiamenti in atto nel continente asiatico e nell’area del Mediterraneo. 

 

  • Seminari, workshop e letture annuali su temi specifici che si svolgeranno spesso anche in collaborazione con studiosi in visita sia nazionali che internazionali. Tra questi si segnala il Progetto “China 70-100” che ha lo scopo di mettere in luce gli aspetti più importanti dello sviluppo della identità moderna in Cina alla luce degli anniversari del “Movimento del Quattro Maggio 1919” e della fondazione della Repubblica Popolare Cinese” (1949) e quello, in programma a fine novembre 2019, su “Brussels Looks East. The Caspian Region and and the New EU Strategy Towards Central Asia”

Per tutte le altre iniziative si invita a visitare il sito accademico

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Il Realismo Visionario di Esionov

Roma- Lo scorso 26 Settembre è stata inaugurata una interessante mostra di acquerelli presso i Musei di San Salvatore in Lauro, si tratta delle opere dell’artista russo Andrey Esionov.

Realismo Visionario. Gli acquerelli di Andrey Esionov, questo il titolo della mostra che si concluderà il 25 Gennaio 2020, ospita quasi 100 opere, tra acquerelli e disegni,  provenienti dallo studio del maestro dell’arte figurativa russa contemporanea e membro dell’Accademia Russa di Belle Arti.

Grazie alla direzione del curatore Marco Di Capua, le opere sono state inserite in un percorso in grado di stimolare anche l’olfatto, lungo il percorso espositivo infatti sono stati inseriti dei contenitori di fragranze, realizzate appositamente da Laura Bosetti Tonatto, per completare la realtà pittorica delle tele.

Il percorso si apre con una serie di acquerelli realizzati dall’artista sulla base di atti di vita sociale che catturano l’attenzione dell’artista e per questo riportati su tela, man mano che si avanza lungo il percorso le opere iniziano ad acquistare particolari che si scostano dalla realtà ma che rappresentano la percezione che Esionov intende comunicare, fino a raggiungere il culmine nella realizzazione di opere che si contraddistinguono per questo realismo visionario che da il nome alla mostra.

Prima di raggiungere l’ultima sala si accede ad una sorta di mezzanino dove viene proietto un video che ritrae il maestro Andrey Esionov nel suo studio intento a realizzare i suoi quadri. Questo video cerca di avvicinare il pubblico alla particolare tecnica utilizzata dall’autore, egli è solito realizzare dei disegni di ciò che cattura la sua attenzione, nel momento di realizzare l’acquarello riporta il disegno precedentemente realizzato su tela rispettando così non solo le dimensioni ma anche l’idea originaria che ha richiamato la sua attenzione verso quel particolare soggetto. 

L’acquerello viene dunque realizzato partendo prima dai particolari più grandi, quindi dallo sfondo, per poi raggiungere i più piccoli dettagli, tale tecnica riportata nel video accompagnata dai gesti quotidiani dell’artista e dalle pause date dai tempi di asciugatura, cattura l’attenzione dello spettatore divenendo quasi ipnotica. 

L’artista vive e lavora a Mosca, le sue opere oltre ad aver ricevuto numerosi riconoscimenti  sono ospitate in prestigiose raccolte tra cui Mosca (Moscow Museum of Modern Art), San Pietroburgo (Museo di Stato Russo), Firenze (Accademia delle Arti del Disegno), Kazan (Museo Statale di Belle Arti della Repubblica del Tatarstan), TaŠkent (Museo delle Arti dell’Uzbekistan).

L’artista è giunto all’apice della notorietà per i ritratti, olio su tela, di vari intellettuali russi, tra i quali ricordiamo lo scrittore Vladimir Voinovich, i registi cinematografici Petr Todorovsky ed Eldar Ryazanov, il campione mondiale di scacchi Anatoly Karpov, il presidente dell’URSS Michail Gorbaciov. Ma la passione dell’artista resta l’acquerello, la cui reinterpretazione apportata da Esionov lo ha reso qualcosa di straordinario ed al di fuori della semplice riproduzione del quotidiano.

La padronanza della tecnica dell’acquerello acquisita da Esionov, testimonia il percorso artistico da lui intrapreso; nonostante la pausa di 20 anni dalla carriera artistica, lasciata per dedicarsi all’imprenditoria, il suo ritorno sulle scene artistiche nel 2010 non è stato un salto nel vuoto, ma una ulteriore conferma delle sue abilità.

Questo ritorno, che come afferma l’artista ha significato un “riprendere a respirare”, è stata anche occasione per rielaborare le numerose esperienze visive e strutture compositive accumulate per poi essere impresse su tela.

Dalle sue opere emerge un uomo che ama viaggiare, una persona che oltre ad essere un ottimo osservatore di quelli che sono i protagonisti del suo mondo, è anche attento ai mutamenti sociali che lo circondano: dal turismo di massa, proprio della classe più agiata, ai flussi migratori, che di contro caratterizza la parte più povera della popolazione.

Questa esposizione dunque testimonia le contraddizioni dell’umanità in relazione costante con il proprio “io”, la propria coscienza, ancora prevalentemente concentrata sul consumo o sulla bramosia di consumo.

Questa di Roma è la seconda tappa di un ciclo di personali dedicate alla divulgazione in Italia dell’opera di Esionov, la prima si è svolta a Firenze dal 5 Marzo al 28 Aprile 2019, mentre le prossime tappe sono Milano e Venezia.

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La mostra è organizzata dai musei di San Salvatore in Lauro in collaborazione con l’Accademia Russa di Belle Arti e promossa da MiBACT, Regione Lazio e Roma Capitale.

Il catalogo, edito dalla casa editrice Il Cigno GG Edizioni, reca i contributi critici del curatore della mostra Marco Di Capua e recensioni scritte dagli storici dell’arte Tomaso Montanari, Alexander Rožin e Victoria Noel-Johnson.

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Chagall. Sogno e magia

Bologna-La sede espositiva in stile rinascimentale di Palazzo Albergati , da oggi 20 Settembre 2019 fino al 1 Marzo 2020, ospiterà la mostra Chagall. Sogno e Magia curata da Dolores Duràn Úcar.

L’esposizione dedicata al grande artista russo racconta il mondo intriso di stupore e meraviglia di Chagall attraverso più di 160 opere nelle quali coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione ed esodo riproducendo un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.

I temi cari a Chagall sono racchiusi in cinque sezioni della mostra. Il punto di partenza è il rapporto dell’artista con i ricordi della propria infanzia e la fascinazione del mondo circense, “Per me il circo è uno spettacolo magico- riflette Chagall- che passa e scompare come un mondo”.

La sezione successiva approfondisce la liaison con un prolungato riflesso della sua infanzia: il mondo delle favole, che Chagall illustra dando una forma visiva alle parole di La Fontaine e cogliendo l’ironia e la fantasia che le rendono uniche. Si prosegue la visita addentrandosi nella rappresentazione del rapporto dell’artista con la Bibbia.

L’insieme di litografie e gouache (tipo di colore a tempera reso più pesante e opaco con l’aggiunta di un pigmento bianco mescolato con la gomma arabica) in mostra all’interno della sezione risalgono agli anni ‘70 e ‘80 e testimoniano i vissuti di sradicamento dell’artista secondo il quale l’esodo biblico è l’allegoria della persecuzione degli ebrei.Russian village

La quarta sezione evoca l’infanzia di Chagall. Il legame con l’arte popolare evidenzia il suo stretto rapporto con la tradizione russa. Visto che nei quadri dell’artista tutto è possibile, in Villaggio Russo una slitta trainata da un vitello sorvola le case ed il cielo plumbeo contribuisce all’atmosfera dell’opera.

Le Coq Violet

 

Con la quinta sezione si celebra l’amore come unione spirituale di due anime. Si scorgono nelle tele amanti e innamorati. In Le Coq violet compare nuovamente il circo. Amore e fiori sono sempre insieme nelle immagini che evocano il paradiso. “L’arte è lo sforzo incessante di competere con la bellezza dei fiori…senza mai riuscire a vincere” scrive Chagall.

 

L’impatto delle opere, dalle quali trasuda l’anelito ad una dimensione che trascende l’hic et nunc, è integrato da una suggestiva proiezione olografica ideata da Display Expert assieme ad Arthemisia. Il risultato è la Dream Room: un’esperienza artistica originale ed immersiva che esce dagli schemi della rappresentazione bidimensionale, cercando di simulare l’idea dell’artista durante la creazione attraverso visualizzazioni realistiche in 3D.

La mostra offre inoltre un progetto didattico con visita per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Per la scuola dell’infanzia e primaria oltre alla visita è stato allestito il laboratorio Finestre sull’arte.

Numerosi sono gli sponsor dell’esposizione prodotta ed organizzata da Arthemisia: da Generali al Charity Partner Komen, allo Special Partner Ricola.

Il media coverage è di Sky Arte.

La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00.

Maggiori informazioni su tariffe e aperture straordinarie possono essere rintracciate sul sito di Palazzo Albergati.

L’articolo è stato redatto da Francesca Serrao presente per Culturaalvento alla presentazione del 19 Settembre che si è tenuta presso Palazzo Albergati.

 

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Tutti pronti per Villa Ada Roma Incontra il mondo 2019

Roma- Lo scorso 31 Maggio si è tenuta la conferenza stampa per annunciare le novità di Villa Ada Roma Incontra il mondo edizione 2019.

Tante le novità e gli artisti che si esibiranno sul palco di Villa Ada dal 18 Giugno al 5 Agosto; tra tutti citiamo: Garbage, Nada e Orchestraccia band formata dagli attori Marco Conidi, Edoardo Pesce, Luca Angeletti e Giorgio Caputo.

Il tema della 26esima edizione rimanda all’immaginario di Fellini e Pessoa, “Nulla si sa, tutto si immagina”, un clima più maturo ma allo stesso tempo sognatore, una programmazione in grado di riunire sul palco artisti di fama internazionale ed  i più accreditati artisti italiani, completamente diversi gli uni dagli altri ma che hanno saputo raccontare con ironia e lucidità le difficoltà del nostro tempo; un’atmosfera eclettica degna della multiculturalità e sostenibilità ambientale a cui si è sempre ispirato il festival.

Due i palchi che saranno allestiti a Villa Ada per queste kermesse, il Main stage, per i concerti e rappresentazioni a pagamento, ed il Mini DADA, palco ad ingresso gratuito dove si esibiranno band emergenti provenienti dalla scena indipendente locale, i cui concerti sono stati inseriti in calendario dai circoli Arci Trenta Formiche e Poppyficio; ci saranno anche e gli after party con nomi di tendenza, come Borghetta, Scomodo, Italian Stail, Toretta.

Grazie alla confermata partnership con Nastro Azzurro,  verranno inserite due date ad ingresso gratuito che vedranno salire sul palco della Nastro Azzurro Live due delle band più apprezzate dell’attuale panorama musicale indipendente italiano.

Ma Villa Ada Roma Incontra il mondo, non è solo musica e spettacolo, ci sarà infatti un area gratuita con un’articolata programmazione nel “D’Ada Park” che vedranno alternarsi diverse associazioni, tra cui Mediterranea – Saving Humans, che animeranno dibattiti sui i temi più attuali: migranti, conflitti, ambiente e donne.

Questi incontri sono organizzati da Arci Roma con il supporto di UNHCR – Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati; Un Ponte Per… Costruiamo ponti non muri; Terra! onlus; e AIDOS – Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo – onlus.
Nell’ambito di queste tematiche si inaugura anche un ciclo di presentazioni di libri e graphic novel noti sopratutto per l’editoria di denuncia.

Un bella novità di questa edizione è rappresentata dallo spazio Wellness dove si terranno lezioni di meditazione, yoga e fitness; confermate le attività ludico creative per i più piccoli creati in collaborazione con il campus estivo il Giardino di Lulù e il circo della domenica pomeriggio ADA Circus.

Anche quest’anno Villa Ada Roma incontra il mondo non trascura i più avventurosi, infatti sarà possibile esplorare: il bunker Savoia grazie alla rinnovata collaborazione con l’Associazione Roma Sotterranea e Forte Antenne grazie ad APS Progetto Forti.

Per chi si diletta di fonia sono previsti due workshop organizzati da Studio Nero.

Non mancheranno area ristoro con cibo di qualità,  degustazioni e una trattoria di pesce e cucina vegetariana dove si potranno trovare alcuni piatti tipici della cucina tradizionale italiana.

L’edizione del 2019, insomma,  ha la pretesa di essere un punto di partenza per la costruzione di un possibile altro mondo.

 

Nell’ambito dell’attenzione all’ambiente ed a temi green partner speciale è iRyciclo Play, confermata anche la collaborazione con la no profit Yourban2030 (molto nota per il suo green murales Hunting Pollution a Ostiense)

Media partner di quest’anno sono: Radio Rock, con una presenza giornaliera e quotidiani live da bordo lago; Il Romanista, Roma Today, Sentireascoltare, Zero Eu, Postit Roma, The Parallel Vision, Nerds Attack, Lester e Unfolding Roma.

La 26esima edizione di Villa Ada Roma Incontra il mondo vanta il patrocinio di Dada srl e ARCI Roma all’interno del programma dell’Estate Romana promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, in collaborazione con SIAE.

 

Per seguire l’evento sui social:

FacebookInstagram

 

Per maggiori informazioni:

Mail: info@villaada.org

WhatsApp: 344 0712915 (attivo dalle ore 16 alle ore 21)

 

 

 

 

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Pif …che Dio perdona a tutti. Il Gutenberg Calabria chiude con successo l’edizione del 2019

Catanzaro- Lo scorso 25 maggio si è conclusa la 17esima edizione della Fiera del libro, della multimedialità e della musica, Gutenberg Calabria. Questa edizione è stata densa e particolarmente impegnativa per gli organizzatori, che hanno garantito  una ricca presenza di autori e di contenuti.

La conclusione è giunta con due importanti eventi l’assegnazione del 38esimo Premio Andersen come “Protagonisti della Cultura per l’infanzia 2019”, ritirato a Genova dal Presidente dell’associazione Gutenberg Calabria Armando Vitale e da Rosetta Falbo responsabile della sezione ragazzi del Gutenberg Calabria, e con un ospite particolarmente atteso dal pubblico giovane, un autore poliedrico che sa parlare con semplicità e con ironia di argomenti molto seri e che toccano particolarmente le terre del sud.

Pif al Gutenberg Calabria 2019

Si tratta di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, regista, attore ed autore del libro …che Dio perdona a tutti. Un libro che con ironia e semplicità, tra sciù alla ricotta e partite di calcetto, affronta il rapporto con la fede ai giorni nostri.

L’autore in questo romanzo mette in atto una sua teoria cercando di rispondere alla domanda: se tutti coloro che si professano fedeli vivessero realmente secondo le regole dettate dalla religione, si riuscirebbe ad essere veramente più felici e a vivere meglio?

Giunto da Lamezia Terme, dove il giorno prima aveva partecipato al Trame Festival, progetto particolarmente attento a quegli autori impegnati sui temi della legalità, della partecipazione e dell’impegno civile; Pif è stato accolto presso l’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro da un pubblico principalmente formato da studenti e professori provenienti da tutte le province Calabresi e non solo, presente anche una delegazione di Napoli.

Qui gli organizzatori del Gutenberg Calabria, Loredana Marzullo e la Preside del liceo classico P. Galluppi Elena De Filippis, affiancate dai collaboratori Francesco Gaglianese e Cristina Brancaccio, hanno fatto gli onori di casa presentando Pif ed il suo libro.

Loredana Marzullo ha ringraziato Cristina Porcelli, presente in rappresentanza dell’Associazione Trame, la cui collaborazione ha reso possibile la presenza di Pif al Gutenberg. Come affermato dalla stessa Marzullo, questa collaborazione particolarmente virtuosa con l’associazione Trame apre un percorso di cooperazione che, si spera sia solo il primo di una lunga serie, perché rappresenta un punto di forza, un gradino in più verso l’emancipazione culturale di terre che a lungo sono state messe nell’angolo e dimenticate, ma che sono in grado, come si è visto durante questi anni, di garantire contenuti importanti e di stimolare il pensiero critico dei ragazzi.

Pif si è divertito a rispondere alle domande che gli studenti gli hanno posto ed è stato particolarmente catturato dall’intervento di un giovane ragazzo, Marco, che quest’anno deve affrontare la maturità classica, un ragazzo, come ha affermato lo stesso autore, che ha dimostrato di saper uscire dagli schemi e pensare con la propria testa, senza paura del giudizio altrui.

Durante questa presentazione è emerso un Pif molto determinato, che punta alla coerenza come valore, un professionista serio che difende ciò che ritiene giusto.

Al termine della presentazione Pif è stato preso d’assalto dai ragazzi per foto e firma copie, ma è stato possibile forargli una breve intervista.

 

Pierfrancesco questa è la prima volta che partecipi al Gutenberg, che impressione ti ha fatto?

“Mi capita di fare incontri, ma mi è parso un momento, una tensione che non è usuale. Mi è piaciuto molto anche lo scontro, tra virgolette, di Marco. Ed è questa la scuola di cui abbiamo bisogno.”

Sei riuscito ad esprime tutte le tue idee anche in questa sede?

”Si. Io ho detto le mie idee, ma quello che professo è mettere in discussione tutto. Anche le mie idee, i miei dei (qui apro una parentesi perché il gioco di parole non è stato casuale e Pif, restando all’interno del tema del suo libro ha voluto dire proprio che mette in discussione anche i suoi dei). La mia idea può essere funzionale può essere utile anche se messa in discussione, l’importante è che tu ti crei un’idea. Poi io spero che la tua idea sia simile alla mia, perché penso sia la più giusta ovviamente. Però ognuno si faccia le sue idee.”

Regista, attore, il testimone, adesso scrittore, con quale riesci ad esprimerti meglio ed a far passare il tuo messaggio?

” Io vivo la televisione come un mezzo per raccontare il presente e il cinema come un mezzo per raccontare il passato. Non riesco a vivere, a pensare al cinema, appunto, nel raccontare il presente, oppure per raccontare il futuro piuttosto che un modo per raccontare il passato. Ecco l’unico modo per raccontare il presente è guardando al futuro.”

Nel tuo libro affronti anche un argomento delicato come la morte, che rapporto ha Pierfrancesco con la morte?

”Ma così, queste domande così in mezzo alla gente? No io non ho paura della mia morte, nella mia testa io invecchierò, poi ora prendo l’aereo e finisce tutto. Ho il terrore della morte degli altri, più cresci e più questo terrore aumenta”

 

Leggi anche Gutenberg Calabria. Premio Andersen 2019

 

Foto presenti nel video:

Due sono le foto non di proprietà di Culturaalvento, una appartiene al profilo Instagram di Pif e l’ultima, una foto di gruppo, è proprietà di Francesco Lucia.

 

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Gutenberg Calabria. Premio Andersen 2019

Catanzaro- Oggi inizia ufficialmente la 17esima edizione della Fiera del libro, della multimedialità e della musica, organizzata dall’Associazione Gutenberg Calabria.

Questa edizione, che coinvolge cinque province della Regione con in calendario 150 incontri e ospita 60 autori, non è priva di sorprese, infatti è accompagnata da un’importante riconoscimento l’assegnazione del 38esimo Premio Andersen come “Protagonisti della Cultura per l’infanzia 2019”.

Premio Andersen 2019 al Gutenberg Calabria

“Per essere da sedici anni un progetto capace di crescere nel tempo, all’insegna delle idee, della passione e della competenza. Per aver messo al centro, partendo dalle scuole, l’importanza e la valenza educativa del libro. Per la capacità di rappresentare al meglio le non comuni potenzialità creative e il fermento culturale di una terra non facile come la Calabria” questa la motivazione espressa dalla Giuria per l’assegnazione del Premio Andersen.

Un grande traguardo per questo progetto nato dalle idee e dalla determinazione di Armando Vitale, presidente dell’Associazione Gutenberg Calabria e della Fondazione Imes, quando ancora era dirigente scolastico del liceo classico Galluppi di Catanzaro, che ha saputo trasmettere la stessa attenzione al progetto anche all’attuale dirigente scolastica Elena De Filippis, affiancata dalla referente del progetto regionale Gutenberg Ragazzi, Rosetta Falbo, che ritirerà il premio Andersen il 25 maggio presso Palazzo Ducale a Genova, proprio nel giorno in cui a Catanzaro si chiuderà questa edizione del Gutenberg.

Progetto Gutenberg Calabria 2019

Questo anno la Fiera del libro di Calabria, promossa dall’associazione Gutenberg Calabria e Fondazione Imes con il liceo classico Galluppi di Catanzaro alla guida,  ha come tema “Dedalo Icaro”, due metafore che rappresentano il valore della lettura e della cultura più in generale come strumento per uscire da ogni forma di labirinto.

A guidare al di fuori di questo labirinto, per rimanere all’interno della metafora, saranno autori di rilevanza nazionale tra i quali, Giovanni Impastato, Giuseppe Lupo, Mauro Bonazzi, Lisa Ginzburg, Luca Simonetti e Pif; non mancheranno scrittori calabresi come Carmine Abate, Domenico Dara, Piero Bevilacqua e Mimmo Gangemi.

Come tradizione, questa kermesse vede confermata la Sezione Ragazzi con 21 autori in cartellone; la sezione Off con workshop, laboratori e dibattiti incentrati su diversi temi di attualità, sopratutto l’ambiente, nello specifico dedicato alla figura di Greta Thunberg attuale portavoce delle nuove generazioni e agli insegnamenti di Papa Francesco.

“Ricca e partecipata con decine di scuole calabresi, associazioni, biblioteche che animeranno giornate intense – come espresso da Armando Vitale lo scorso 15 Maggio in conferenza stampa e riportato dal Corriere Calabria – il Progetto Gutenberg ha il suo ancoraggio primario nei libri, pretende che si legga il più possibile prima di discutere con gli autori. Quello che offriamo ai nostri ragazzi è la linfa dei libri: dobbiamo insegnare ai ragazzi ad essere autonomi nel pensare». L’intento di Armando Vitale, sempre come riporta il Corriere Calabria, è di riuscire a creare una scuola “che non sia subalterna al mercato del lavoro, una scuola viva in cui ci sia spazio: siamo per una scuola che non venga trasformata in una camera iperbarica, ricca di batteri positivi».

Per maggiori informazioni sugli appuntamenti in programma visitate il sito, la pagina Facebook o il profilo Instagram del Gutenberg Calabria.

 

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Eman. La nuova forza sonora della Calabria

Lo scorso Sabato (4/5/2019) presso la libreria Feltrinelli-Red di via Tomacelli a Roma si è svolta la presentazione del nuovo album di Eman, che ha colto l’occasione per promuovere il suo tour.

Presentazione album Eman 2019

Eman, al secolo Emanuele Aceto nato a Catanzaro il 25 Giugno del 1983, spinto dalla passione per la musica e la voglia di comunicare il proprio punto di vista sul mondo e ciò che lo circonda, imbraccia la sua prima chitarra all’età di 11 anni. Da quel giorno si immerge nel mondo della musica e dal 2001 diventa Eman, grazie al panorama musicale catanzarese di quegli anni, che vede emergere il reggae e la dancehall.

Nel 2005 costituisce il suo primo sound system Pennywise, da qui in poi la sua vita artistica è costellata di partecipazioni a vari open mic, spettacoli dal vivo in locali che permetto le esibizioni previa iscrizione, in tutta Italia per farsi conoscere. Nel 2009 esce il suo primo album completamente auto prodotto, Come Aceto, che nasce a seguito della fortunata collaborazione con il dj producer Mattia Masciari (SKG).

La strada che segue Eman è tutta in salita, con il collettivo Kuanshot attira a se l’attenzione del pubblico italiano con esibizioni in tutta Italia, anche il web inizia ad appassionarsi alle sue sonorità ed alle sue parole dense di personalità, tanto da attirare l’attenzione della Sony Music Italy che, dopo l’album Insane del 2012, lo mette sotto contratto.

Nel 2015 il suo singolo, Amen, resta primo in classifica nella viral 50 di Spotify per settimane e nel 2016 la Sony Music Italy pubblica il suo primo album ufficiale con lo stesso titolo del singolo, che raggiunge il 37° posto della classifica FIMI.

La musica è una forma di arte, che nasce dalla ricerca e dalla sensibilità dell’artista che la crea, Eman, come ha detto durante la presentazione durante le domande fatte dal pubblico presente, appartiene a questa categoria. La sua musica nasce di getto ed ha bisogno dell’ispirazione e del giusto tempo per poter essere creata, per questo resta lontano dalle gradi case discografiche che produco musica commerciale.

Le parole che accompagnano la sua musica sono espressione del mondo che lo circonda e delle ripercussioni che questo ha sulla sua sensibilità, non si tratta solo di esperienze personali nelle quali il pubblico può ritrovarsi o meno, ci sono anche riflessioni sugli eventi che coinvolgono la società e che in lui scaturiscono dei pensieri che esprime e comunica attraverso i suoi testi. Sono spesso questi testi che catturano l’attenzione della gente, sopratutto della generazione come la sua che si trova ogni giorno a combattere con le conseguenze che le decisioni politiche hanno sulla vita di tutti.

I testi di Eman sono testi impegnati che ricordano quelli di Rino Gaetano, anche se le sonorità sono diverse l’attenzione al panorama sociale e la voglia di parlarne accomuna i due autori, un’altra cosa che forse li accomuna, oltre alla capigliatura, è la distanza dal carosello musicale.

Eman preferisce tutelare la genuinità dei sui testi, però, a differenza di molti, nutre un profondo rispetto per le regole che governano i palcoscenici più autorevoli dell’ambiente musicale italiano ed è anche attento ad altri cantanti e autori che come lui appartengono al panorama italiano, De Gregori, Guccini, Coez, ma anche Calabresi come Brunori Sas, Kiave, Sergio Cammariere.

La presentazione è stata coinvolgente ed ha visto la partecipazione di numerosi fan di Eman, con molta generosità ha cantato i pezzi del suo album spiegandone la genesi, ha incitato i presenti a partecipare con applausi ritmati i quali hanno poi ricambiato cantando i ritornelli.

Presentazione album Eman 2019

Durante lo spazio dedicato alle domande ha espresso anche la sua opinione nei confronti della pirateria musicale, definendosi favorevole a fenomeni come Spotify che consentono la condivisione di musica di proprietà ai fini divulgativi, ma fermamente contrario a scaricare musica gratis, tanto da lanciare un hastag #offriunacenaaduncantante per favorire l’acquisto della musica.

La presentazione si è conclusa con il firma copie e le foto ricordo.

 

Per poter rimanere aggiornati sulle tappe della presentazione e sulle date del tour potete seguire il suo profilo Instagram @eman_name

 

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Donne, corpo ed immagine tra Ottocento e Novecento

La GAM- Galleria d’Arte Moderna Comunale di Roma, sita in via Francesco Crispi 24 a pochi passi da piazza Barberini, ospita già dallo scorso 24 Gennaio la mostra DONNE. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione.

Questa esposizione rappresenta una sorta di mappa storico culturale sull’evoluzione della donna dal’Ottocento al Novecento, cambiamento del ruolo sociale e di conseguenza anche dell’immagine di cui essa stessa si riappropria, ridefinendone così i contorni e le varie sfumature. Non più oggetto, la donna ritorna ad essere soggetto sempre più libero della connotazione stereotipata a cui l’immaginario maschile l’aveva relegata.

La mostra, che si concluderà il 13 Ottobre prossimo, è una sorta di testimone che si consegna alle generazioni future attraverso le lotte intraprese per la conquista di quei diritti da sempre negati. Molto è stato fatto ma ancora lunga è la strada per un totale riconoscimento degli stessi, si pensi alla differenza salariale (più volte denunciata anche in Commissione Europea), alla impossibilità per molte di raggiungere i vertici della carriera, le quote rosa che non devono essere considerate come una concessione.

Secondo la genesi, nel mondo cattolico la donna nasce da una costola dell’uomo e quindi dovrebbe essere uguale e non inferiore ad esso. Tuttavia la storia è costellata da pregiudizi e consapevole asservimento della donna.

Questa mostra accompagna lo spettatore in una sorta di viaggio attraverso la storia, le lotte e le conquiste, dell’universo femminile, passando attraverso la rappresentazione che di essa, la pittura prima e poi il cinema, hanno delineato. Da semplice oggetto da ammirare, a soggetto attivo che si interroga sulla propria identità per giungere alla presa di coscienza del ruolo di donna autonoma e libera.

In mostra sono presenti circa 100 opere, tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune esposte per la prima volta ed altre assenti da lungo tempo dalle scene espositive, tutte provenienti dalle collezioni d’arte contemporanee capitoline.

Questa esposizione aiuta a capire quali sono stati nel tempo i passaggi cruciali che hanno segnato la svolta, a volte musa ispiratrice altre volte maliziosa tentatrice, come testimoniano i pittori dell’Ottocento e le splendide pellicole cinematografiche che mostrano le prime dive dell’epoca moderna, donne consapevoli ed autonome, attrici del proprio destino come testimoniato dai documentari e video della Cineteca di Bologna e dell’Archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà.

La Grande guerra rappresenta un passaggio cruciale per l’evoluzione del ruolo della donna nella società, i cambiamenti politici ed economici e la rottura dei valori tradizionali aprono la strada per una nuova donna.

Insieme alla donna cambia anche la famiglia, soprattutto a seguito delle nuove teorie psicologiche introdotte dagli studi di Freud che sovvertono il modo di vedere e vivere la famiglia.

La donna moderna è il risultato dell’inarrestabile cammino delle suffragette, delle singole donne (come Franca Viola) ed ancora delle lotte dei movimenti collettivi femminili tra cui l’UDI-Unione Donne Italiane, come testimoniano i numerosi documenti presenti in mostra provenienti da ARCHIVIA – Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne.

“Donna non si nasce, lo si diventa” come affermava Simone de Beauvoir , attiva sostenitrice dei movimenti a sostegno dei diritti delle donne, con il suo libro il Secondo Sesso (Francia 1949) diviene spunto di riflessione sull’essere donna e simbolo della contestazione degli anni 70.

A partire da aprile, fino alla conclusione della mostra, verranno organizzati degli incontri interdisciplinari (letture, performances, presentazioni, proiezioni, serate musicali e a tema) sulle tematiche affrontate dalla mostra.

Lungo il percorso espositivo sarà anche possibile apprezzare alcune delle opere di Fausto Pirandello, tra cui Il remo e la pala  proveniente dal Museo del Novecento di Milano.

La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Cineteca di Bologna, Istituto Luce-Cinecittà.

Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.

Si avvisa anche che la Galleria d’Arte Moderna Comunale dalla prossima primavera lancerà, sul suo sito web e sui social, un contest fotografico con l’hastag #donneGAM, con il quale il pubblico potrà inviare fotografie di donne protagoniste della propria storia famigliare. Tutte le fotografie saranno trasmesse in mostra, tramite un monitor, in un’area appositamente allestita.

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La lotta contro i tumori al seno si fa strada anche nell’arte

Come avrete appreso dai rotocalchi e dai media televisivi il 4 Febbraio 2019 è stata la giornata mondiale contro i tumori, la piaga del XXI secolo.

Molte sono le iniziative, su territorio nazionale, sviluppate grazie alle sinergie di associazioni ed istituzioni differenti volte a sensibilizzare l’opinione pubblica per favorire finanziamenti alla ricerca scientifica e per spingere alla prevenzione.

Oggi si aggiunge un nuovo sodalizio quello con l’arte, infatti come affermato nel comunicato stampa dello scorso 5 Febbraio 2019 inviato da ARTHEMISIA, azienda leader nella produzione, organizzazione e allestimento di mostre d’arte a livello nazionale, è nata una collaborazione con Komen Italia, nota per la Race for the cure la più grande manifestazione per la lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo.

Lo scopo di questo sodalizio è quello di unire le forze nella lotta contro i tumori al seno con un innovativo progetto di solidarietà sociale a sostegno delle persone meno fortunate.

Il progetto consiste nel devolvere parte degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti di ingresso alle mostre organizzate e sponsorizzate da ARTHEMISIA alla Komen Italia che li utilizzerà per realizzare progetti concreti a beneficio delle persone malate di tumore al seno.

A dare il via a questo importante progetto sarà la mostra Chagall. Sogno d’amore, la cui apertura al pubblico sarà il prossimo 15 Febbraio 2019 presso gli spazi della Basilica di Pietrasanta a Napoli.

Il comunicato spiega anche che i progetti verranno condivisi e spiegati di volta in volta a tutti i visitatori delle mostre, con la speranza di coinvolgere sempre più persone, creando così una grande generosa famiglia unita dalla volontà di rendere il mondo più bello grazie all’arte e più buono con l’ausilio dei progetti a sostegno dei meno fortunati.

Il comunicato conclude riportando le intenzioni e l’augurio dei presidenti di ARTHEMISIA e Komen Italia:

“Quello che ci auguriamo – dice Iole Siena, Presidente di Arthemisia – è che le nostre mostre, oltre a portare la bellezza nel cuore della gente, possano servire anche ad aiutare chi è rimasto indietro. E’ un piccolo gesto per tendere la mano al prossimo e per unire i nostri visitatori in una grande comunità formata da belle persone”.

“Ci sentiamo davvero fortunati a poter affiancare Arthemisia in questo progetto sociale – dice Riccardo Masetti, presidente della Komen Italia – che partendo dall’amore per l’arte porta salute e solidarietà a donne che vivono in condizioni di difficoltà”.

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